Liguria. La scritta “Giovanni Toti morto”, seguita dalla firma “P38”, ovvero la pistola diventata simbolo degli Anni di Piombo. È quella apparsa sui muri del quartiere di Oregina, a Genova, a due passi da via Fracchia, dove si trovava l’appartamento-covo delle Brigate Rosse.
La scritta è stata “repertata” dalla Digos lo scorso 16 agosto, ma evidentemente la notizia della sua esistenza si è diffusa soltanto nelle scorse ore. Innescando, come accaduto nei giorni scorsi a Camporosso, la presa di posizione, unita a messaggi di solidarietà al presidente di Regione Liguria, da parte del mondo della politica e non solo.
“È l’ennesimo preoccupante messaggio indirizzato al presidente della Regione Liguria, un’altra minaccia di morte che segue di pochi giorni le vergognose scritte comparse in prossimità del centro vaccinale di Camporosso. Ancora una volta non possiamo che far pervenire tutte la nostra solidarietà e vicinanza al presidente Toti, denunciando l’insopportabile escalation di violenza, per ora ‘solo’ verbale, che si sta manifestando nei suoi confronti”. Così in una nota i consiglieri regionali della Lista Toti Liguria.
“Violenza, prepotenza e anonimato sono alla base delle scritte ignobili contro il presidente Toti trovate a Genova. Un attacco alle istituzioni democratiche e alla persona. A qualcuno piace alimentare la tensione sociale e creare un clima ostile. La Lega e il presidente Giovanni Toti non si lasciano intimidire da nessuno”, ha scritto in una nota il deputato della Lega Edoardo Rixi, coordinatore Lega in Liguria.
“In una democrazia non ci può essere spazio per violenza e intimidazioni. Le minacce di morte contro il governatore ligure Giovanni Toti comparse nel quartiere genovese di Oregina, vicino all’ex covo delle Brigate Rosse e firmate P38, sono un attacco vigliacco e ignobile alle istituzioni democratiche e alla persona. Ancora una volta, esprimiamo massima solidarietà al nostro presidente e condanniamo l’intollerabile gesto”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali della Lega Liguria – Salvini.
“Il clima di intimidazione che si respira in Italia è intollerabile. Al presidente Toti esprimo tutta la mia solidarieta’ contro le nuove, gravi, minacce di morte che arrivano dai soliti vigliacchi. Al presidente non mancherà mai il nostro sostegno per proseguire nella sua opera di cambiamento della regione e nel contrasto al Covid-19”, ha affermato Manuela Gagliardi, deputata di Coraggio Italia.
“La serie di scritte contro il presidente della Regione Liguria Toti, anche considerata la scelta dei luoghi in cui compiono, sono senza dubbio inquietanti. Ci affidiamo agli inquirenti e alle forze dell’ordine perché svolgano i dovuti approfondimenti e, se necessario, adottino le misure conseguenti. In ogni caso, un tale clima d’odio non è degno di un paese civile. Queste intimidazioni sono semplicemente ingiustificabili. Basta violenza. Esprimiamo per questo una ferma condanna contro il gesto e tutta la nostra solidarietà a Giovanni Toti”, il commento di Raffaella Paita, deputata di Italia Viva.
La rete di Avviso Pubblico ha espresso “solidarietà e vicinanza al presidente Toti e alla sua famiglia, auspicando che i responsabili di questi gesti siano rintracciati al più presto. Le minacce agli amministratori locali rappresentano una pericolosa ‘normalità’ per il nostro Paese, come certifica da anni Avviso Pubblico attraverso il suo annuale Rapporto Amministratori sotto tiro, la cui 10° edizione sarà presentata giovedì 4 novembre alle 12 in un incontro online al quale parteciperà anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Le costanti minacce che vedono finire nel mirino gli amministratori locali sono un’offesa per la democrazia nel nostro Paese: colpire uno di loro significa aggredire l’intera comunità che essi rappresentano”.
E vicinanza al governatore ligure dal Consiglio regionale. Subito dopo l’inizio della seduta il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha espresso al presidente della giunta Giovanni Toti la solidarietà dell’Assemblea dopo le minacce di morte ricevute ieri. “C’è un fin troppo esplicito riferimento al brigatismo – ha detto – nella scritta comparsa ieri, a due passi da quello che fu il covo di Via Fracchia, un riferimento ripreso dalla firma “P38”, non a caso l’arma simbolo degli anni di piombo. Identico il messaggio di morte. Più forte e convinta deve alzarsi allora la risposta della politica e delle istituzioni. La violenza intimidatoria, di qualsiasi natura o ispirazione ideologica – ha aggiunto – non è mai la risposta, ma una sconfitta della dialettica politica e della democrazia. Il confronto, anche duro, non deve mai diventare scontro e tanto meno farsi minaccia. Queste minacce ci indignano, avviliscono la funzione propria di ogni consesso democratico quando si spingono a negare il valore della vita umana”.
Nel corso della seduta Luca Garibaldi (Pd), Claudio Muzio (FI), Gianni Pastorino (Linea Condivisa) e Paolo Ugolini (Mov5Stelle) si sono associati alla solidarietà espressa all’inizio della seduta dal presidente Medusei.