Savona. Lo spettro della procedura di liquidazione per Funivie Spa è sempre più vicina: questa l’indiscrezione trapelata in queste ore in vista dell’attesa assemblea straordinaria dei soci della società convocata per venerdì, che dovrà decidere se ratificare e avviare l’iter sul quale i sindacati hanno già manifestato forte preoccupazione.
Al centro le ormai precarie condizioni finanziarie, con l’amministratore delegato di Funivie che aveva già riferito di avere ossigeno solo fino a fine anno. Se è vero che esiste una struttura commissariale per il ripristino dell’impianto, così come sono arrivate certezze sulla cassa integrazione fino alla fine del 2022, manca ancora un tassello essenziale per una possibile soluzione positiva della vertenza industriale, ovvero il commissario per la gestione con il ritorno al Mit della piena competenza aziendale.
I tempi stringono e ormai la fine dell’anno si avvicina, per questo i soci di Funivie saranno costretti ad assumere una decisione in relazione al quadro economico complessivo, tenuto conto di costi fissi difficilmente sopportabili con l’attuale status finanziario, come le attività di manutenzione ordinaria delle parti elettriche, meccaniche e il presidio della linea.
La procedura di liquidazione è l’inizio di un conto alla rovescia per il licenziamento collettivo, una prospettiva che si sta cercando di evitare a tutti i costi dopo mesi e mesi di trattative.
Le organizzazioni sindacali e i lavoratori sono venuti a conoscenza oggi dell’assemblea straordinaria dei soci con all’ordine del giorno la messa in liquidazione della società. L’azienda ha inoltre inviato una lettera separata al MIT e nello specifico al dirigente responsabile Mautone.
Dopo le polemiche sull’emendamento senza copertura economica adeguata e le successive prese di posizione dei parlamentari liguri e savonesi, la Legge di Bilancio dovrà dare risposte certe sulle risorse e al tempo stesso indicare una gestione commissariale temporanea che garantisca la continuità operativa di Funivie, unico modo per ovviare alla procedura di liquidazione che a livello di contabilità aziendale pare ormai quasi inevitabile.
Dunque, nonostante un possibile via libera alla liquidazione, se arriveranno gli strumenti legislativi e gli stanziamenti richiesti la partita industriale, che riguarda l’intera filiera delle rinfuse nel savonese, potrebbe ancora trovare una conclusione positiva.
Ma intanto, vista la situazione, i sindacati sono già in allarme e attendono da un lato l’esito dell’assemblea dei soci, dall’altro le indicazioni da Roma sul futuro dell’infrastruttura e della sua gestione.