Savona. In vista dell’assemblea straordinaria dei soci prevista per domani con all’ordine del giorno la messa in liquidazione di Funivie, vertice oggi pomeriggio all’Unione Industriali di Savona: presenti le organizzazioni sindacali di categoria, l’Rsu sindacale, il consigliere delegato Marco Bogliacino, l’amministratore delegato Paolo Cervetti e Mattia Minuto per l’associazione imprenditoriale savonese.
Salvo sorprese dell’ultimo minuto l’assemblea decreterà lo stato di messa in liquidazione della società che gestisce la concessione ferroviaria di trasporto delle rinfuse: la disponibilità finanziaria di Funivie per le attività ordinarie e di manutenzione ha una scadenza intorno a febbraio-marzo.
Una volta che sarà aperta la procedura di liquidazione, qualora non ci fosse alcun intervento da parte del Ministero, Funivie continuerà ad esistere fino a quando si avranno denari in cassa, successivamente sarà inevitabile la procedura fallimentare.
Dalle parole dell’Ad Cervetti durante l’incontro, se non ci sarà l’azione ministeriale sollecitata a più riprese nel giro di 90 giorni Funivie Spa verrà chiusa. Il liquidatore nominato sarà lo stesso Cervetti (non più nel ruolo di Ad) con il difficile compito di condurre la trattativa industriale con il Ministero e far proseguire l’attività aziendale.
Oltre allo scenario peggiore, ovvero quello che potrebbe portare alla procedura fallimentare, sono state prese in considerazione due prospettive sul futuro di Funivie: la prima, quella auspicata, un emendamento per salvare l’azienda nel quadro di una nuova gestione commissariale con l’innesto di nuove risorse da parte del Mit e un termine operativo fissato intorno alla metà di febbraio per l’ingresso del nuovo commissario, l’altra è quello di una soluzione-tampone, nel breve-medio periodo, con il Ministero pronto a sostenere finanziariamente Funivie per circa un anno e mezzo fino al termine dei lavori di ripristino dell’infrastruttura.
E’ stato invece confermato che il provveditore alle opere pubbliche, entro la fine dell’anno, pubblicherà il bando per l’assegnazione dei lavori di sistemazione dell’impianto danneggiato dalla frana del novembre 2019.
Conferma anche sulle tutele ai lavoratori, sia sul fronte della cassa integrazione già stanziata, ma anche sul Tfr in caso di una chiusura definitiva dell’azienda.
Valutazioni in corso anche sulla possibilità di integrare alcuni lavoratori in Italiana Coke o Terminal Alti Fondali.
Al termine dell’incontro resta alta la preoccupazione dei sindacati, che hanno convocato una assemblea dei lavoratori per il prossimo 24 novembre, con l’auspicio-invito che la politica e il Mit battano un colpo per risolvere una vertenza industriale che ormai si trascina di due anni e che mette a rischio posti di lavoro e la stessa, strategica, filiera delle rinfuse nel savonese.