Pensiamoci

Gli esempi savonesi

Forze dell’ordine: ogni giorno un’emergenza in più, ma gli organici sono sempre quelli

Violenza sulle donne, vittime della strada, baby gang: e ora arrivano i controlli per il Super Green Pass

Savona. Ogni volta che si accendono i riflettori su uno dei più gravi problemi che affliggono la nostra società, come per le recenti ricorrenze per la Giornata contro la violenza sulle donne e per quella sulle vittime degli incidenti stradali, emerge in sostanza che occorre fare di più, dal punto di vista normativo, dell’inasprimento delle pene o dei controlli.

Sono iniziative lodevoli e di alto livello sociale, che mettono l’accento sulla piaga di cui si parla e che spesso portano a mobilitazioni che vanno per fortuna oltre il giorno stabilito per la ricorrenza. Più difficile, però, raggiungere risultati concreti, soprattutto quando si tratta di impiegare di più e meglio le forze dell’ordine, alle prese con annosi problemi di organico e talvolta di organizzazione.

Lo stesso problema appare subito all’orizzonte quando si passa a esaminare altri capitoli difficili di grande attualità, come quelli della violenza giovanile (che talvolta sfocia in baby gang) o, ultimo, dei controlli necessari per rendere davvero efficace la strategia del Super Green Pass appena varata dal governo.

Il filo di questo nostro ragionamento ci è stato suggerito proprio dalle parole del presidente Mario Draghi, che ha promesso maggiori controlli “anche da parte della polizia municipale” sul corretto utilizzo del nuovo “lasciapassare”, controlli difficili se non impossibili da attuare soprattutto per quanto riguarda i mezzi pubblici. Draghi ha parlato di effettuarli “a campione”, ma c’è ovviamente campione e campione: uno su dieci, su cento, mille?

Ricapitoliamo, prendendo a esempio la situazione savonese per quanto riguarda gli incidenti stradali e l’ordine pubblico. Nel primo caso ci si dimentica troppo facilmente che molti incidenti (non l’ultimo, costato la vita sulla A10 a una ragazza di 18 anni) sono provocati, o agevolati, dai lavori in autostrada, pomposamente chiamati da Autostrade per l’Italia di “ammodernamento” (più giusto sarebbe definirli di “ripristino”, dopo anni di abbandono). Cioè, quando si tratta di incolpare i cittadini (anche se giustamente) è tutto molto più facile rispetto al fatto di chiamare in causa lo Stato, visto che dal maggio 2021 Autostrade è diventata pubblica.

Passiamo all’ordine pubblico. Qualche primo risultato si è ottenuto a Savona mobilitando la polizia locale e chiedendo aiuto alle istituzioni, quindi alle altre forze di polizia, ma non è pensabile che i vigili urbani, anche nel caso il loro organico venisse rafforzato, possano fare molto di più.

Proviamo ora a trarre qualche conclusione, qualche spunto per discutere avendo esaminato i temi relativi alla strada e all’ordine pubblico.

VIOLENZA SULLE DONNE. Dopo i primi provvedimenti nei confronti di uomini violenti (ammonimento, allontanamento), più problematico appare dare supporto di sicurezza alla donna in pericolo ricorrendo alle forze dell’ordine. Si è costretti allora a strappare la vittima, e quando ci sono anche i figli, alla sua vita normale, alle sue amicizie, alla sua casa. E non è un grande risultato.

SUPER GREEN PASS. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di utilizzare l’Esercito, sulla falsariga di quanto attuato nelle grandi città con l’operazione Strade Sicure. Può essere una soluzione percorribile, sempre che l’Esercito sia in grado di sopportare questi nuovi compiti.

Dunque, non dobbiamo solo lasciarci trascinare dalle emozioni del momento, ma pensare – in sostanza – che tutto non si può avere con gli attuali organici delle forze dell’ordine. Occorre un piano statale che pensi ai dovuti adeguamenti degli organici (se il nostro Paese può permetterseli): più facile per le forze di polizia nazionali, meno per quanto riguarda le polizie locali, con tutte le differenze del caso rispetto alle grandi città metropolitane (sarebbe un errore pensare solo a quelle) e agli altri Comuni, piccoli o un po’ più grandi che siano.

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