Sfide

Ferruccio Vio, l’esperienza al servizio della novità: “Vi racconto com’è allenare lo Yepp di Albenga”

La mission dello Yepp di Albenga: rimettere i giovani al centro della vita della città, aumentare l’integrazione fra ragazzi diversi per estrazione sociale e provenienza

Ferruccio Vio sullo Yepp di Albenga

Albenga. Il gusto della sfida. Della novità. Ci sono sempre nuovi stimoli quando si cambia casacca. A maggior ragione quando si sposa un progetto innovativo come quello dello Yepp di Albenga: far partecipare alla Seconda Categoria tanti ragazzi provenienti da altre latitudini con un fine ben più nobile del risultato sportivo, l’integrazione.

Squadra nuova, idea nuova e volti nuovi per il calcio locale. Ma per affrontare al meglio le acque di un campionato comunque complicato serviva l’esperienza di qualcuno che nel mondo del pallone ci sguazzasse da tanto tempo. Ecco perché la scelta è ricaduta su Ferruccio Vio, che a sua volta ha detto di sì per quel desiderio di sfida di cui si è detto in precedenza. Sessantuno anni, Vio allena dal 1988, quando aveva cominciato come mister-giocatore con il Leca. Poi, tante avventure con i colori di Albenga Loanesi, Borghetto, Ceriale, Andora e non solo.

“Sono sempre stato pronto a mettermi in gioco – racconta – si tratta di un progetto nuovo che reputo estremamente stimolante“. E non potrebbe essere altrimenti quando più che ad allenare si è chiamati a creare qualcosa. “Gli italiani tesserati – prosegue Vio – sono dirigenti pronti a scendere in campo in caso di necessità. Per il resto, la rosa è composta da ragazzi che sono emigrati in Liguria, alcuni fanno parte dei centri di accoglienza. La maggior parte, che orbitava intorno al mondo dello Yepp di Albenga, vive qua da tempo e sono abbastanza inseriti nella società”.

Non è mai facile allestire una squadra ex novo, ma la campagna acquisti della società è di fatto ancora aperta e in movimento. “Si sta spargendo la voce e ogni settimana arrivano ragazzi da diverse parti della provincia per provare a entrare nel progetto. La rosa comincia ad essere abbastanza numerosa, l’0biettivo è poter contare in pianta stabile su 20/22 giocatori”.

Ma com’è allenare una formazione nuova con tanti giocatori che non hanno mai calcato i campi a undici e partecipato a competizioni Figc? “Cerco di trasmettere tanto ai ragazzi – risponde Vio – ho da subito trovato grande disponibilità e buona volontà, sia da parte della società sia da parte dei giocatori. La comunicazione non è difficile visto che tutti capiscono bene l’italiano. Il mio compito è farli crescere sotto il profilo tattico visto che non sono abituati a giocare a 11. La tendenza è quella di farsi guidare troppo dagli spostamenti del pallone lasciando così troppi spazi agli avversari”.

La prima partita non è stata affatto morbida, visto che di fronte c’era la San Francesco Loano, la principale indiziata per il salto di categoria. Match terminato 8 a 1 per avversari. Netto miglioramento nella seconda uscita, sconfitta per 2 a 0 (goal subiti su calcio piazzato) contro un’altra big del torneo, la Spotornese.

“A Loano non è stato facile. Abituati a giocare al Massabò sulla terra battuta, ci siamo trovati su un campo in erba e con le tribune colme di persone. Un po’ di emozione non ci ha sicuramente facilitati, insieme alla forza dell’avversario. Meglio la prima in casa. Non siamo fallosi, ma commettiamo ancora troppe ingenuità in area: facciamo pochi falli negli altri settori del campo, dove servirebbero, e trovandoci scoperti siamo poi costretti a interventi da o la va o la spacca in area. Ma sono sicuro che con il lavoro miglioreremo anche questo aspetto“, conclude Vio.

Il prossimo appuntamento sarà domani in trasferta contro il Cisano Calcio, altra novità di questo campionato.

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