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Ecco il Super Green Pass, Draghi vara il nuovo decreto: restrizioni per i non vaccinati anche in zona bianca dal 6 dicembre al 15 gennaio

Tra le novità introdotte con il decreto anche l'obbligatorietà del vaccino per insegnanti e forze dell'ordine

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Roma. Quella che fino a qualche settimana fa sembrava una boutade è invece diventata realtà prendendo forma tanto più cresceva la rapidità con cui aumentavano i contagi. E così presto chi non ha il vaccino non potrà praticare tutte quelle attività per cui oggi basterebbe un tampone negativo. Stadi, palestre, bar, ristoranti, cinema, teatri, discoteche, spettacoli ed eventi, cerimonie pubbliche, anche alberghi: solo chi ha il super green pass – ovvero chi è vaccinato oppure guarito – potrà passare. E sì, anche in zona bianca.

Dopo le anticipazioni della cabina di regia alle Regioni e poi quelle al Consiglio dei ministri, una riunione durata un paio d’ore, il presidente del consiglio Mario Draghi ha varato il nuovo decreto che entrerà in vigore il 6 dicembre, proprio poco prima dell’Immacolata e quindi del periodo natalizio durante il quale si prevede un maggiore contatto tra persone, amici e parenti in varie situazioni (resta il fatto che per andare a cena tra i parenti non servirà il super green pass).

Il decreto sul super green pass (ma non solo) resterà in vigore sicuramente fino al 15 gennaio ma non si esclude che possa essere prorogato, a seconda di quella che sarà la situazione epidemiologica.

Include una serie di novità il cui obbiettivo è di garantire l’apertura di quelle attività economiche che, in caso di zona gialla o arancione, avrebbero dovuto chiudere o limitare i loro orari. Quindi resteranno aperte in ogni caso ma solo ed esclusivamente a possessori del super green pass. Il tampone resterà un’opzione solo per entrare al lavoro.

Uno dei punti che sarà sicuramente più discusso è l’obbligo del green pass “normale” (quindi sia con vaccino sia con tampone) per utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico, treni anche locali e regionali e bus, metropolitane. I controlli saranno effettuati non alla salita ma a campione. Il green pass standard sarà necessario per usufruire anche di alberghi e per gli spogliatoi di strutture sportive anche all’aperto.

Tra i punti del decreto l’introduzione dell’obbligo vaccinale per amministrativi del servizio sanitario nazionale, insegnanti e personale della scuola, forze polizia e militari da metà dicembre; e poi la riduzione della validità del green pass, da 12 a 9 mesi. Torna anche la mascherina obbligatoria anche all’aperto, ma solo nella zona gialla.

Nel decreto anche l’anticipazione della possibilità della terza dose di vaccino a cinque mesi anziché a sei come accade oggi. Dal primo di dicembre la platea anagrafica delle persone che hanno diritto al richiamo sarà ampliata anche alla fascia d’età tra i 18 e i 40 anni.

Ci sarà anche un’intensificazione dei controlli sul rispetto delle norme ma spetterà ai prefetti e ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica definire i piani per rinforzarli non appena entreranno in vigore le nuove misure anti Covid.

La conferenza stampa del Governo

Presentando il provvedimento, il primo ministro Mario Draghi ha detto: “La situazione italiana è oggi sotto controllo. In Europa abbiamo probabilmente una delle situazioni migliori grazia alla campagna vaccinale, che è stata un successo notevole. E voglio ringraziare gli italiani che vi hanno aderito con grande partecipazione. E ringrazio quelli che stanno aderendo ora alla campagna per la terza dose. Ma occorre anche chiedersi quali sono gli eventuali rischi. Fuori dall’Italia la situazione, anche in paesi a noi confinanti, è molto grave. La situazione italiana è in lieve ma costante peggioramento. Dobbiamo tenere conto del fatto che non siamo ancora nella pienezza dell’inverno e che la copertura vaccinale comincia ad affievolirsi in questo periodo. Perciò uno dei provvedimenti varati oggi è l’anticipazione della terza dose a cinque mesi dalla seconda anziché a sei”.

“Quel che dicono i provvedimenti è che vogliamo prevenire per preservare, vogliamo essere molto prudenti per evitare i rischi e per riuscire a conservare quel che ci siamo conquistati nel corso di quest’anno. I nostri ricordi vanno immediatamente ai quasi 134 mila morti dell’ultimo anno e mezzo, alla caduta dell’attività economica del 9 per cento circa, ai ristoranti, ai negozi chiusi, ai ragazzi che hanno fatto un anno in Dad, alla crescita della povertà. Quest’anno gli italiani hanno reagito: l’attività economica cresce del 6 per cento, abbiamo ripreso la nostra vita sociale, abbiamo ricominciato ad essere normali. Vogliamo conservare la normalità che abbiamo riconquistato in questo ultimo anno e non vogliamo che questa normalità sia messa a rischio. E’ guardando al desiderio di voler continuare ad essere aperti, andare in giro, divertirsi, acquistare, combattere la povertà, avere i ragazzi a scuola contenti. E’ con questo spirito che abbiamo preso questi provvedimenti”.

Il ministro alla sanità Roberto Speranza ha aggiunto: “Quando si fa una scelta di questo tipo, come il Green Pass rafforzato, va sottolineato un elemento positivo: grazie a questo eviteremo restrizioni per le persone vaccinate nel caso in cui una regione che supera determ indici di ospedalizzazioni in terapia intensiva cambi colore. Il rafforzamento del Green Pass è volto anche ad evitare chiusure e riduzioni di capienze. Proviamo ad avere una disciplina più rigida ma controbilanciamo questa scelta con l’obiettivo di ridurre le restrizioni”.

Sul fronte dei controlli, Speranza ha aggiunto: “Abbiamo dato indicazione per una nuova procedura di rafforzamento di controlli in tutti i luoghi in cui i Green Pass vengono utilizzati. E’ prevista l’istituzione di comitati provinciali di sicurezza per l’ordine pubblico, piani di azione di controlli, che dovranno offrire una relazione settimanale al ministero dell’interno”.

La terza dose dopo 5 mesi anziché 6 mesi

Il richiamo per la terza dose è anticipato: la somminitrazione avverrà non più a sei mesi di distanza dalla seconda, ma dopo cinque mesi: “L’indicazione è stata formalizzata da Aifa, il parere è in Gazzetta Ufficiale e da oggi è possibile avere il richiamo a 5 mesi e non più a 6 mesi. Poi ci sarà una modifica che entrerà in vigore dal 1^ dicembre e che prevede l’allargamento della platea di persone che hanno diritto alla dose di richiamo. Oggi è limitata a persone con più di 40 anni, dal 1^ dicembre sarà allarga anche per chi ha più di 18 anni”.

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