Pietra Ligure. È stato discusso nel corso della seduta consiliare di ieri, lunedì’ 29 novembre, il “riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio” del Comune di Pietra Ligure.
La vicenda nasce nel corso del secondo mandato dell’amministrazione guidata dall’attuale primo cittadino Luigi De Vincenzi, attraversa – non senza polemiche – il quinquennio presieduto dall’ex sindaco Dario Valeriani per approdare infine sul tavolo del Consiglio comunale pietrese anche nel corso del terzo mandato del sindaco De Vincenzi.
Nel 2015 era stata istituita anche una commissione speciale di indagine, voluta fortemente dall’esponente di minoranza pentastellato Giancarlo Cutturini (eletto nel corso dell’amministrazione Valeriani), a cui era stato affidato l’incarico “di ristabilire per quanto possibile la verità storica sui lavori e servizi svolti da diverse aziende a beneficio del Comune ma secondo procedure amministrativo-contabili irregolari, mettendo in luce le eventuali responsabilità amministrative e politiche”.
Ieri sera il punto è stato approvato con i voti della maggioranza, un astenuto (il consigliere Sara Foscolo) e tre voti contrari (i consiglieri Mario Carrara, Silvia Rozzi e Nicola Seppone). Il confronto sul tema è stato molto acceso. Nel corso del dibattito sono stati diversi gli interventi da parte di alcuni esponenti della maggioranza e della minoranza del parlamentino pietrese.
LA DIRETTA DELLA SEDUTA CONSILIARE
“Su 600 mila euro di debiti richiesti, ne sono stati legittimati circa 200 mila – è il commento del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Silvia Rozzi -. Stiamo parlando di un metodo di gestione strutturato e consolidato (per oltre 150 ordini di lavoro), che in questi anni ha generato questi debiti, o presunti tali, perché non venivano fatti rientrare nella contabilità ordinaria”.
“Le ditte coinvolte – prosegue Rozzi -, fatta eccezione per una, continuano a lavorare per il Comune di Pietra Ligure per svariate decine di migliaia di euro di fatturato. E questo solo negli ultimi due anni. A questo punto molte domande sorgono spontanee. Sono degne di fiducia anche se pretendono molto di più di quanto gli spettasse? O gli riconosciamo noi molto meno?”.
“Ad esempio – entra nel merito il consigliere di minoranza pietrese – per i Fratelli Garofalo 0 su 38 mila, per la ditta Tutto Klima 11 mila su 176 mila e per la ditta Micalizzi circa la metà dei 400 mila richiesti. La cosa grave è che il sindaco De Vincenzi ha praticamente ‘scaricato’ le responsabilità sui funzionari di allora (molti sono gli stessi di oggi) e in ultimo ha pure detto che lui non ha nessun potere di scelta sulle ditte che lavorano per il Comune. Ora i cittadini si trovano a pagare per i lavori svolti (oppure non svolti?) di oltre dieci anni fa, col rischio, benché il sindaco lo escluda, di contenziosi legali da parte delle ditte“.
Per il consigliere di minoranza Mario Carrara: “Nelle cifre richieste in pagamento dalle ditte vengono molte volte proprio indicati i nominativi dei funzionari ancora in servizio che hanno dato le disposizioni. Perché questi ultimi non hanno attestato l’effettiva esecuzione dei lavori da loro comandati? Chi meglio di loro può saperlo?”.
“Non siamo pregiudizialmente “contro” al pagamento di debiti “fuori bilancio”, ma basta che ci sia un atto che certifichi formalmente che il Comune ha beneficiato di quei lavori e servizi. Non è importante la cifra, perché avrebbe potuto anche essere maggiore, il punto è che ci sia la dimostrazione che quanto viene chiesto in pagamento sia effettivamente “dovuto” perché il Comune ne ha beneficiato!”.
“Il riconoscimento del debito fuori bilancio è una pratica legata a motivazioni di natura tecnica, non politica o amministrativa – risponde il sindaco Luigi De Vincenzi -. La spiegazione è stata fornita in Consiglio comunale ma evidentemente la consigliera Rozzi non ha capito, o peggio non vuole capire…”.
“Un conto è il lavoro dei funzionari, un altro quello degli amministratori. E’ preoccupante che l’esponente di opposizione non sappia la differenza, non sappia che l’ampbito procedurale di assegnazione dei lavori competa ai funzionari” aggiunge ancora De Vincenzi.
Nel merito delle cifre, il primo cittadino sottolinea: “E’ falso quanto riportato dalla consigliera di minoranza, in quanto la cifra di 500 mila euro è quella invocata dalle ditte, mentre l’analisi dell’amministrazione comunale ha evidenziato interventi conclusi per 200 mila euro, opere che possono essere contabilizzate. E stiamo parlando di normale contabilità ordinaria, non extra o altro”.
“Spiace davvero constatare che dalla minoranza arrivino ombre sulla gestione contabile dell’ente comunale quando ombre non ce ne sono affatto e la situazione finanziaria è assolutamente ottimale” conclude il primo cittadino pietrese.