Savona. In provincia di Savona ad oggi sono 22 le classi in quarantena. Le classi coinvolte sono: 2 nella scuola dell’infanzia, 8 nella primaria, 3 nella secondaria di I grado, 9 secondaria di II grado. Invece i positivi sono 18 alunni e 5 tra il personale scolastico. Sono questi i numeri comunicati da Asl2.
Da oggi, però, le regole per la quarantena degli studenti sono cambiate con l’obiettivo di mantenere il più possibile la scuola in presenza. Entra in vigore anche nel savonese quanto previsto dal protocollo proposto dall’Iss che allenta le restrizioni e permetterà quindi un ricorso meno frequente alla didattica a distanza.
Fino a ieri per la quarantena era sufficiente che un compagno di classe risultasse positivo, chi è vaccinato rimaneva in quarantena per una settimana al termine della quale faceva un tampone, chi non era vaccinato, invece, lo poteva fare dopo 10 giorni di isolamento.
Da oggi si differenzia secondo il numero di positivi in una classe. Se il positivo è uno, i compagni di classe sono sottoposti a tampone entro le prime 48 ore (T0), se sono tutti negativi tornano in classe in presenza ma fanno un secondo test (T5) a distanza di 5 giorni dal primo, se non si riscontra nessuna positività si continuano le lezioni in presenza e rimane in quarantena l’unico alunno contagiato. Se dovessero emergere altre positività si fa il molecolare. Se viene confermato l’esito, e quindi i positivi diventano due o più, allora la classe va in quarantena e iniziano le lezioni a distanza. A questo punto si ritorna alle regole precedenti alla modifica: tampone dopo 7 giorni di quarantena per i vaccinati e dopo 10 per i non vaccinati.
Da oggi sono stati predisposti alcuni punti dove poter fare il tampone antigenico gratuitamente: a Savona davanti al padiglione Vigiola dell’ospedale San Paolo, per il ponente sarà aperto due giorni alla settimana Campolau, venerdì e sabato invece Finale Ligure dai Chiostri di Santa Caterina, in ValBormida è stata messa a disposizione la sede di Asl in via del Collegio dal lunerdì al venerdì. “Così abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze della popolazione”, spiegano da Asl2.