Consiglio regionale

Ospedale Cairo, Arboscello (Pd): “Aprire vero confronto”. Vaccarezza: “I servizi sanitari ci saranno”

"Parlare di sanità per la giunta è un tabù. Scelte sulla sanità arrivano con pacchetti preconfezionati"

Ospedale Cairo

Cairo Montenotte. E’ stato bocciato l’ordine del giorno presentato dal consigliere regionale del partito democratico Roberto Arboscello che chiedeva di “sospendere la trasformazione dell’ospedale di Cairo Montenotte in ospedale di comunità e di ascoltare le richieste del territorio prima di qualsiasi decisione definitiva”.

Con 10 voti a favore (minoranza) e 16 contrari è stato quindi respinto il documento per sospendere ogni percorso di definizione del ruolo futuro della struttura ospedaliera San Giuseppe di Cairo Montenotte e aprire un confronto con le realtà territoriali per individuare la proposta sanitaria più rispondente alle esigenze della Val Bormida. Secondo il consigliere i continui cambi di destinazioni del presidio ospedaliero stanno creando incertezza sul servizio sanitario della Val Bormida mentre cittadini e amministrazioni locali si sono espressi sulla necessità di un presidio ospedaliero e di un pronto soccorso.

Secondo il piano, Cairo Montenotte sarà così dotata di un “ospedale di comunità per la media e bassa complessità, uno o due moduli di degenza riabilitativa post acuti multidimensionale (respiratoria, cardiologica, neurologica), un punto di primo intervento per l’emergenza, il tutto integrato con una casa di comunità in grado di assicurare l’attività diagnostica anche di alto livello con Tac e risonanza, unitamente all’attività ambulatoriale medica e di chirurgia ambulatoriale complessa polispecialistica” aveva spiegato il governatore ligure Giovanni Toti nei giorni scorsi.

“Dai banchi della Giunta è emerso chiaramente che per la maggioranza, che si fa portavoce dell’assessore alla sanità Toti, assente anche oggi, la Valbormida non potrà contare su quel pronto soccorso da anni richiesto – è il commento del consigliere regionale Arboscello -. Perché la giunta e la maggioranza rifiutano il dialogo e il confronto con il territorio, chiudendo le porte a nuove valutazioni?”.

“Come sempre – continua Arboscello – la maggioranza dimostra che le scelte sulla sanità arrivano con pacchetti preconfezionati, senza possibilità di dialogo e confronto. Siamo consapevoli che serve una razionalizzazione delle risorse, per fornire il miglior servizio a tutto il territorio, ma non è possibile rifiutare a prescindere le istanze della Val Bormida che è un area disagiata e che da anni chiede di essere riconosciuta come tale”.

“Per questo ho anche chiesto di fare un consiglio straordinario in Val Bormida, ma anche su questo punto c’è stata una chiusura totale: di sanità non vogliono parlare” conclude Roberto Arboscello.

Nel dibattito sono intervenuti Gianni Pastorino (Linea Condivisa), Luca Garibaldi e Davide Natale del gruppo Pd-Articolo Uno, e Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente), che hanno dichiarato voto favorevole all’ordine del giorno auspicando l’apertura di un confronto sul tema.

Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha replicato a Vaccarezza accusando la giunta presieduta da Giovanni Toti di non avere organizzato la sanità nel ponente ligure.

Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) e Alessandro Bozzano (Cambiamo con Toti presidente) hanno sottolineato che gli orientamenti dell’assistenza richiedono solo alcuni poli altamente specializzati in grado di dare risposte adeguate all’emergenza.

Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha dichiarato il sostegno del gruppo al documento.

Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti presidente) ha criticato la politica sanitaria delle precedenti amministrazioni di centro sinistra in Val Bormida: “Proporre un ordine del giorno per fermare il percorso di definizione dell’Ospedale di Cairo Montenotte è un comportamento quantomeno miope. Mi viene da pensare che, forse contrariati proprio per la presentazione del progetto di riqualificazione e potenziamento del nosocomio cairese, che, per primo in Liguria, diventerà ospedale di Comunità e Casa di Comunità, non riescano a “guardare oltre” e cerchino, inutilmente, in ogni modo di ostacolare il lavoro di chi invece al miglioramento dei servizi tiene eccome”.

“Certo non possiamo aspettarci che chi è sempre stato parte del problema possa essere in qualche modo la soluzione, ma quantomeno ci aspettiamo una collaborazione positiva. Oggi, ahimè è mancata anche questa. Quella che non è mancata è invece la (tentata) strumentalizzazione di ogni iniziativa volta a restituire dignità alla Valbormida.

“La nostra Valle non può perdere e non perderà i servizi di: assistenza domiciliare, specialistica ambulatoriale per le patologie croniche, infermieristici, diagnostici, punto prelievi e vaccinazioni, sociali per la salute mentale, le dipendenze e la neuropsichiatria infantile che verranno effettuati proprio nell’ospedale di Cairo”.

“Certo, spiegare certi concetti e farli comprendere a chi, come il collega Sansa, ha votato contro la costruzione del nuovo carcere in Val Bormida, perché area inadatta è un lavoro arduo. Ma lo faremo, sempre, per il nostro territorio” conclude Vaccarezza.

“L’ospedale di Comunità è una struttura residenziale in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata in raccordo organico e funzionale con l’assistenza ospedaliera e l’assistenza domiciliare e residenziale socio sanitaria” afferma invece il movimento “Grande Liguria”.

“E’ riservato a quei pazienti che, pur non presentando patologie acute ad elevata necessità di assistenza medica, non possono tuttavia essere assistiti adeguatamente a domicilio per motivi logistici e/o socio sanitari”.

“Avverrà un ulteriore declassamento e Cairo non avrà più un ospedale come lo conosciamo… Si è passati in breve tempo da un ospedale di zona disagiata a un ospedale gestito dai privati a una sorta di Rsa” conclude.

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