Impegno

Tamponi e green pass a Calizzano, Olivieri: “Al lavoro per trovare una soluzione”

Pasa (Cgil): "Farmacie non fanno tamponi, fondamentale la sanità territorio pubblica"

tampone covid

Calizzano. “L’amministrazione comunale di Calizzano ha da tempo messo a disposizione gratuitamente e con onere della sanificazione sistematica a proprio carico, locale al piano terra dell’edificio comunale, accessibile in maniera autonoma e indipendente, per l’effettuazione dei tamponi, per le meglio viste finalità relative all’emergenza sanitaria ancora in atto”.

A dirlo è il sindaco di Calizzano Pierangelo Olivieri in merito alla notizia pubblicata in anteprima sul nostro giornale circa la mancanza sul territorio di farmacie che eseguano tamponi , realtà che sta mettendo in seria difficoltà in particolare chi non ha la vaccinazione, ma deve esibire il Green Pass.

“Con la situazione venutasi a creare a seguito dell’entrata in vigore della normativa che dal 15 ottobre scorso prevede un diffuso obbligo del green pass – riprende Olivieri -, oltre a ribadire quanto sopra, si precisa che la nostra amministrazione, in sinergia anche con le limitrofe amministrazioni comunali e anche con diverse organizzazioni di categoria ed in particolare i sindacati confederali, ha preso contatto con la competente Asl2, con i medici di base, con la farmacia operante sul territorio, e non solo, per individuare possibili soluzioni a quanto in oggetto”.

Sulla situazione è intervenuto anche il segretario della Cgil savonese Andrea Pasa che commenta: “Le farmacie dei comuni dell’alta Valbormida, di Bardineto e Calizzano non fanno tamponi. E’ fondamentale la cosiddetta ‘sanità territorio pubblica’ che tanto chiediamo di rafforzare e potenziare alla Regione“.

ASCOLTA “LA TELEFONATA” CON ANDREA PASA

Pasa è stato recentemente ospite del podcast di IVGLa Telefonata“, durante il quale ha anche detto: “Dobbiamo irrobustire la rete ospedaliera ma soprattutto quella territoriale socio-sanitaria. Serve un investimento straordinario in sanità pubblica per garantire la vicinanza della medicina alle persone, anche utilizzando gli strumenti digitali che abbiamo come la tele-medicina”.

È arrivato il momento che la Sanità venga ripresa a livello centrale – aveva detto Pasa -. Non è più possibile avere uno Stato, e in pandemia lo abbiamo visto, che ha 22 modelli sanitari diversi. È una cosa che non va più bene. In Liguria, a Savona in particolare, quello che sta accadendo da anni, in modo marcato negli ultimi anni, è la volontà di replicare a modelli socio-sanitari che guardano molto di più al privato rispetto al pubblico. Questo si è tradotto in un depauperamento dei servizi socio sanitari sul nostro territorio. Io dico sempre a tutti: la domanda da farsi è se ci sono più attività e servizi socio sanitari oggi o ce n’erano di più 10 15 anni fa?”.

Ci vuole più sanità pubblica, più servizi, ci vuole il punto di primo intervento h24 ad Albenga e Cairo, il punto nascite al Santa Corona e una serie di servizi e attività chiusi durante il Covid che devono essere subito ripristinati. Non ci vuole meno sanità, ma ce ne vuole di più. Soprattutto nella nostra provincia, anche perché quella savonese è la più vecchia d’Europa e di Italia. Tutti ci dicono che l’Italia tra 20 anni sarà come oggi è la provincia di Savona, perché il dato demografico è quello” aveva concluso il segretario della Cgil Savona.

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