Pro e contro

Stop Ddl Zan, da che parte stanno i politici savonesi: per Ripamonti “giovani influenzati da Fedez e Ferragni”, per Vazio “la battaglia prosegue”

Tomatis teme che ora possano aumentare le discriminazioni, per Speranza "oggi ci sono temi molto più importanti". Per Sasso Del Verme "avrebbe interferito con l'educazione dei bambini", secondo Bologna "poteva mettere in difficoltà anche per una semplice battuta"

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Savona. Per qualcuno è “sbagliato in toto”, per altri è “un testo da migliorare” e per altri ancora è “un’occasione persa”. Sono divisi, la maggior parte ricalcando il pensiero dei rispettivi partiti a livello nazionale, i politici savonesi sulla legge Zan e sull’esito del voto in Senato. 

Il provvedimento, che riguarda la “prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, è stato stoppato col meccanismo della “tagliola”, che consente di evitare la discussione di una legge (non si procede all’esame degli articoli e al voto degli emendamenti).

E IVG.it, a circa 24 ore dall’esito emerso in Senato, con tanto di esultanza finale da parte del centrodestra, ha voluto tastare il terreno in chiave locale, chiedendo a sindaci e vice, parlamentari e senatori savonesi di prendere una posizione su quanto accaduto ed un pensiero sul disegno di legge contro l’omotransfobia.

PAOLO RIPAMONTI (senatore Lega): “Esultanza? Perché abbiamo battuto una posizione integralista”

“C’è stata una lunga discussione sul Ddl, che ha visto posizioni differenti e confronti aspri per cercare di trovare un minimo di equilibrio. Abbiamo sempre fatto presente che ‘la legge presenta grosse criticità’, ad esempio negli Articoli 1, 4 e 7, chiedendo di ‘sederci e parlarne’. Mi sono posto il problema anche in famiglia: i miei figli hanno hanno espresso un’opinione e mi hanno posto domande, basandosi però sulle parole di chi è molto efficace a livello mediatico, parlo di personaggi come Fedez e Ferragni ad esempio, ma che non entra mai nel merito degli effetti reali della legge. Mi riferisco soprattutto a pensiero unico gender ed interventi in scuole medie e inferiori: si tratta di una condizione non naturale degli eventi. La difesa delle minoranze non può essere discriminata da una legge che va in una sola direzione. Eravamo disponibili a trattare, portando a casa qualcosa in meno delle aspettative, ma il Pd ha tenuto una posizione rigida, forzando e decidendo di affrontare il voto. Ed è successo quello che era naturale succedesse: gli ordini di partito ci sono, ma con il voto segreto ognuno ha votato secondo la propria coscienza. L’esultanza finale fa parte di una contrapposizione che c’è da un anno a questa parte: abbiamo battuto una posizione integralista, intransigente e sbagliata“.

FRANCO VAZIO (parlamentare Pd): “Riprenderemo il cammino, battaglia da vincere”

“Penso che ieri il nostro Paese abbia perso una grande occasione. Era stato fatto un importante lavoro alla Camera, che io avevo seguito personalmente insieme ad Alessandro Zan, e il Senato, con una visione tutta ideologica, ha buttato alle ortiche quello che ormai è patrimonio comune di tutte le democrazie. Ma riprenderemo il cammino: sono certo che Zan non lascerà questo percorso incompiuto e che, con rinnovato vigore, porterà a termine questa battaglia, che deve essere vinta”. 

RICCARDO TOMATIS (sindaco di Albenga): “Rischio aumento discriminazioni”

“In primis, disapprovo completamente l’esultanza da stadio a margine del voto: l’ho trovata un’immagine triste e lesiva dell’educazione e del popolo italiano. Secondo me, affossando il Ddl Zan, si è persa un’occasione importante: le tutele non sono mai abbastanza a mio avviso e adottare nuovi e migliori strumenti di difesa è sempre una strada giusta da percorrere. E non vorrei addirittura che il voto contrario faccia passare un messaggio sbagliato, sdoganando ulteriormente atteggiamenti discriminatori e di emarginazione nei confronti di alcuni cittadini rispetto ad altri”. 

MARCO MELGRATI (sindaco di Alassio): “Giusto il concetto ma legge sbagliata, no caccia alle streghe”

“Sicuramente è stato un errore non andare a trattare alcune parti di questo Ddl perché la legge nel concetto è giusta, ma anche sbagliata in alcune parti fondamentali. Ritengo sia stato un errore cercare una forzatura e non un accordo che prevedesse una convergenza della maggioranza delle parti politiche. Una legge, ribadisco, sicuramente giusta come concetto, perché non ci deve essere discriminazione, ma non ci deve essere neanche la caccia alle streghe nei confronti di chi può, magari per sbaglio, dire una parola diversa”.

ROBERTO SASSO DEL VERME (sindaco di Laigueglia): “Avrebbe interferito con l’educazione dei bambini”

“Sono felice che il Ddl sia stato fermato: avrebbe creato più problematiche di quelle che avrebbe risolto, andando a interferire con l’educazione dei bambini e creando un vero caos su argomenti che vanno invece trattati in modo serio e chiaro, senza mischiarsi con ideologie politiche e lasciando fuori i più piccoli e la loro educazione. Felicissimo che il buon senso abbia prevalso”.

ROBERTO SPERANZA (vicesindaco di Cairo Montenotte): “Giusto così, oggi ci sono temi molto più importanti”

La scelta della ‘tagliola’ è stata giusta. Per quanto il concetto che sta alla base del ddl Zan sia condivisibile, ci sono delle parti da modificare, ma è mancato il confronto, è quindi giusto che non si vada avanti finché non ci sono dei punti condivisi. Dato il risultato del voto, direi che la linea scelta dalla Lega ha trovato anche l’appoggio di altre parti politiche, c’è però una grande differenza tra i partiti e i vari politici: chi decide di metterci la faccia e chi invece si nasconde. Io cosa avrei votato? Faccio parte di un partito, di cui credo sia necessario seguire le idee e le linee intraprese. Personalmente cerco di interessarmi alla politica locale. Sono inoltre d’accordo sul fatto che oggi ci siano tematiche molto più importanti da trattare in Italia, vedi la sanità, il lavoro, le infrastrutture. In questo momento bisogna occuparsi di rimettere in piedi il Paese, il ddl Zan non è una priorità”.

FRANCO BOLOGNA (vicesindaco di Carcare): “Poteva mettere in difficoltà le persone anche per una semplice battuta”

“Il Ddl Zan è una restrizione che non condivido. Esistono già delle leggi che difendono qualsiasi persona se viene offesa, attaccata o è vittima di violenza, quindi trovo questo decreto eccessivo, oltre che poco utile e costruttivo. Creerebbe infatti delle difficoltà amministrative e di interpretazione. Ovviamente sono contrario all’omofobia, ma in questo modo, almeno come è stato posto, potrebbe creare un vuoto o comunque mettere in difficoltà le persone anche per una semplice battuta. Sia chiaro non sto parlando di episodi di violenza, che devono invece essere perseguiti e per cui esistono già delle leggi. Sono d’accordo sull’averlo stoppato, siamo in democrazia è giusto che da parte di tutti ci sia la libertà di espressione. Se verrà un giorno approvato, dovranno esserci delle modifiche al testo e non parlo seguendo logiche di partito, non l’ho mai fatto, ma esprimo solo la mia opinione personale”.

GIANLUCA NASUTI (sindaco di Albissola Marina): “Non importa il colpevole, dobbiamo fare ancora tanta strada”

“Un’occasione persa. Per tante ragioni. Ora il palleggio delle responsabilità serve a poco: da un lato c’è stata una linea tenuta coerentemente, dall’altra forse un’apertura alla mediazione che però poteva essere una retromarcia. Poi se è colpa di Renzi o Salvini mi interessa poco: il risultato è che come sempre, in queste vicende, dimostriamo di essere un Paese che ha ancora tanta strada da fare“.

MAURO DEMICHELIS (sindaco di Andora): “Temi da trattare ma senza estremismi”

“Siamo tutti d’accordo sul fatto che le offese, le violenze e qualsiasi posizione di ingiustificato contrasto a ciò che riguarda l’identità di genere, l’orientamento sessuale delle persone o situazioni di disabilità devono essere punite. E’ il contenuto del Ddl Zan su cui convergono tutte le posizioni politiche. La bocciatura è derivata dalla mancanza di dialogo fra le parti. Sono temi che vanno certamente trattati, ma senza estremismi, ascoltando tutti coloro che possono dare un contributo concreto per ampliare e tutelare i diritti di tutti i cittadini”.

LUCA LETTIERI (sindaco di Loano):  “Concetti vaghi e pericolo concreto dell‘introduzione del reato di opinione”

“Il ddl Zan? Un pasticcio. Considerato l’aumento delle discriminazione e delle violenze sulla base dell’orientamento sessuale, i proponenti il disegno di legge avrebbero dovuto concentrarsi nel proporre delle azioni concrete di contrasto anche prevedendo l’inasprimento delle pene. Invece si è preferito introdurre concetti troppo vaghi come l’identità di genere, giornate nazionali da imporre alle scuole e agli insegnanti in barba al diritto allo studio e alla libertà d’insegnamento. Per non parlare del pericolo concreto dell‘introduzione del reato di opinione. Penso che l’interesse di tutti sia quello che la politica si adoperi per trovare le migliori soluzioni per contrastare efficacemente la violenza e la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale”.

SIMONE VALENTE (DEPUTATO M5S): “Con l’affossamento del Ddl San, l’Italia fa parlare di sé a livello mondiale per il suo ritorno alla Preistoria”

“Proprio nel giorno in cui in Australia Joshua Cavallo annuncia con orgoglio la propria omosessualità, cosa mai accaduta prima ad un calciatore professionista in attività, l’Italia fa parlare di sé a livello mondiale per il suo ritorno alla Preistoria con l’affossamento del #DDLZan. Italia e Australia non sono mai state tanto distanti. E non parlo di chilometri. Tutti dovrebbero sentirsi liberi di vivere liberamente il proprio orientamento sessuale senza subire conseguenze, nella vita così come nel calcio. Personalmente continuerò a lottare sempre per difendere i diritti di chi non si sente tutelato, perché la cosa più importante di tutte è riconoscere a ogni individuo la libertà di essere se stesso in qualsiasi situazione della vita”.

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