Assemblea

Sinodo diocesano, prevale il “rosa” nelle commissioni di studio: 7 su 8 presiedute da donne

La scelta dei gruppi di studio è maturata durante l’assemblea, che ha avuto come sede l’istituto “Rossello” di Savona

Savona Cattedrale messa Domenica Palme

Savona. Nel Sinodo diocesano il rosa prevale sull’azzurro. Delle otto commissioni di studio, istituite durante la seconda sessione assembleare, sette infatti saranno presiedute da donne. Un forte segnale di valorizzazione del carisma femminile nel cammino della chiesa locale. Paola Castelli, di Calice Ligure, Cristina Ferrando, di Cogoleto, Valentina Illarcio, di Celle Ligure, Tecla Trotta, di Finale, Maria Paganelli, di Savona, Barbara Cazzolla, di Cogoleto, ed Elena Bozano, di Savona, terranno le redini dei lavori di sette commissioni, mentre Giorgio Nida, di Monticello, guiderà la rimanente.

La scelta dei gruppi di studio è maturata nella seconda giornata dell’assemblea, che anche questa volta ha avuto come sede l’istituto “Rossello” di Savona, e che ha visto una consistente partecipazione dei sinodali. I temi delle commissioni sono stati scelti dalla segreteria del Sinodo, sulla base della prima parte dell’Indice elaborato dalla commissione per la redazione dei documenti a partire dallo schema proposto dal vescovo nella prima sessione.

Il prossimo anno saranno istituite altre commissioni avendo come ispirazione la seconda parte del documento. Le prime due, presiedute da Paola Castelli e Cristina Ferrando, hanno in comune il titolo “Comunità in ascolto” e si differenziano perché una si concentra maggiormente sulla lettura della società e del territorio e l’altra presta maggiore attenzione ai giovani e al mondo della scuola.

“La misericordia come stile della chiesa” è il titolo della terza commissione, preseduta da Valentina Illarcio, che rifletterà sullo stile con cui la chiesa può favorire l’incontro con la misericordia di Dio. Approfondirà invece “La forma della chiesa e l’organizzazione diocesana” la quarta commissione, guidata da Tecla Trotta. “Linguaggi di misericordiaè il tema della quinta commissione, presieduta da Maria Paganelli, il cui ambito è centrato soprattutto sul linguaggio della liturgia.

“La chiesa popolo di Dio in cammino” – sesta commissione, affidata a Barbara Cazzolla –  rifletterà sulla chiesa, sia in termini generali sia esaminando declinazioni più specifiche come le età della vita. Si occuperà soprattutto della “Eucaristia come epifania della chiesa” la settima commissione, presieduta da Giorgio Nida, mentre l’ottava, “Trasmissione della fede ed educazione alla preghiera”, con la presidenza di Elena Bozano, approfondirà la realtà dell’iniziazione cristiana e delle varie forme di educazione alla fede.

I lavori delle commissioni, che inizieranno in questo mese e privilegeranno la modalità in presenza, sfoceranno nei tre momenti assembleari previsti nel 2022 e il cui calendario è stato così stabilito: 14-15 gennaio, 25-26 marzo, 27-28 maggio. Ogni gruppo di studio, tra una sessione e l’altra, lavorerà con lo stesso metodo. Fino a gennaio si ricercherà il fondamento spirituale e biblico del tema in questione, arrivando a proporre una pagina della Scrittura che faccia da “icona”.

Da gennaio a marzo si declinerà il tema mettendo a fuoco le prospettive pastorali, mentre da marzo a maggio si cercherà di tradurre le riflessioni in indicazioni normative e di azione. Ogni commissione, inoltre, potrà avvalersi dell’apporto di esperti e periti, proposti dagli stessi membri o dalla segreteria. Non sono esclusi anche confronti, di rilevanza più pubblica, con persone fuori dal “giro” ecclesiale e dalla forte capacità di stimolare il pensiero.

La prima parte dell’assemblea, venerdì sera e sabato mattina, è stata dominata dalla discussione sull’Indice che la commissione “redattrice” (presieduta da don Antonio Ferri) ha proposto integrando la traccia del vescovo con i numerosi interventi espressi nei lavori di giugno. Un confronto che, man mano che scorrevano i minuti, è diventato sempre più ricco di spunti, sempre custodendo un clima di rispetto reciproco favorito dal metodo di alternare all’ascolto di cinque intervenuti alcuni minuti di silenzio per meglio interiorizzarne i contenuti.

Alla fine si sono contati 63 interventi, che hanno spaziato sui temi più svariati tra i quali i ruoli dei carismi religiosi, le diverse vocazioni e ministerialità nella chiesa, l’educazione dei bambini e dei ragazzi alla preghiera, la “crisi” del sacramento della Confessione, i linguaggi con cui raggiungere le giovani generazioni, l’ascolto delle persone Lgbt +,  il legame fra Eucaristia, spiritualità e vita, il rapporto della chiesa con il mondo dell’imprenditoria, la gestione evangelica dei beni e dei soldi, gli effetti della pandemia. L’indice è stato alla fine approvato con 53 sì, 20 sì con riserva e un solo no.

Il Sinodo ha vissuto i momenti più forti di preghiera con i vespri del venerdì sera e l’Eucaristia del sabato mattina nella memoria degli Angeli custodi. A tutti i sinodali è stata data in omaggio la nuova guida “Sentieri di fede e di arte”, pubblicata per far meglio conoscere la storia, il territorio e i tesori artistici della diocesi. 

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