Savona. Piero Santi: è sempre lui, ancora una volta, il “re” delle preferenze a Savona. Dopo aver infranto più volte il record assoluto nelle elezioni passate, anche questa volta resta il più votato sotto la Torretta, stabilendo un record clamoroso: il capolista di “Toti per Savona” sfonda addirittura il muro delle 1000 preferenze, arrivando all’incredibile cifra di 1293 voti personali. Nessuno, a Savona, aveva mai portato a casa un risultato simile: il record precedente era proprio di Santi nel 2016 con 779 preferenze.
Un risultato che rischia di suonare beffardo per l’aspirante vicesindaco Santi: un bottino di voti spaziale, che vale da solo il 44,37% di tutti voti della lista Toti (e quindi lo rende di fatto, da solo, come individuo, un “partito” in grado di giocare alla pari con Cambiamo o Fratelli d’Italia), ma che rischia di non servirgli a nulla visto lo svantaggio con cui Angelo Schirru si presenta al ballottaggio.
Dietro di lui, è tutto uno sgomitare di “aspiranti campioni”: alcuni sono riusciti nel loro intento, altri un po’ meno. E altri ancora non sono riusciti ad ottenere nemmeno il voto di un parente, o il proprio: sono il “popolo dello 0”, quelli che non si sono accaparrati nemmeno una preferenza. Andiamo ad analizzare i risultati dell’elezione savonese nel dettaglio.
I “CAMPIONI”
Detto di Santi, inarrivabile per tutti, il primato nello schieramento opposto lo ottiene Elisa Di Padova: l’ex assessore alla Cultura legittima le proprie ambizioni di vicesindaco (in caso di vittoria di Marco Russo) con 575 voti (5 anni fa furono 605, ma allora era assessore uscente). Al terzo posto Marco Lima, candidato nel Patto per Savona: già molto votato 5 anni fa, questa volta ha registrato un vero e proprio exploit che lo ha portato a 493 preferenze personali.
Nella lista del Partito Democratico Di Padova ha messo in fila tutti gli altri: i risultati migliori li hanno ottenuti l’ex assessore Franco Lirosi (tornato in pista dopo 5 anni e in grado di catalizzare comunque 340 preferenze) e il medico Lionello Parodi (268). Tantissimi i candidati in tripla cifra (13 in totale): Luca Burlando arriva a 217 voti, Paolo Apicella 214, Andrea Bruzzone 204, Giovanni Maida 195, Alessandra Gemelli 166, Marisa Ghersi 162.
Nelle altre liste collegate a Marco Russo, già detto di Marco Lima, gli altri “campioni” sono Marco Pozzo (179) e Barbara Pasquali (175) per la lista RiformiAMO; Riccardo Viaggi (217), Eleonora Raimondo (211) e Roberto Besio (190) nel Patto per Savona; Marco Ravera (249) e Maria Gabriella Branca (200) in Sinistra per Savona.
Tra i sostenitori di Schirru a dettare legge, come detto, è Santi. In “Toti per Savona” lo seguono staccatissimi Ileana Romagnoli, assessore uscente, con 147 voti, e Fabio Orsi con 139. Nella Lega l’assessore uscente Maurizio Scaramuzza ottiene 233 preferenze, seguito da Andrea Frigerio con 201; nella civica di Schirru a recitare la parte del leone è Daniela Giaccardi, che stacca tutti con 194 voti (dietro di lei il consigliere uscente Alessandro Venturelli che si ferma a 81). In Fratelli d’Italia gli unici due a finire in “tripla cifra” sono il vicesindaco uscente Massimo Arecco (per lui 218 voti) e il presidente del consiglio comunale Renato Giusto (135).
Nessuno sfonda quota 100 nel MoVimento 5 Stelle: il primo posto (e di conseguenza il posto da consigliere comunale) va all’uscente Andreino Delfino, con 97 voti. Nella lista collegata, ConTe per Savona, si segnalano i buoni risultati di Dario Caruso (87) e Marina Cresta (67). In “Andare Oltre”, la lista di Luca Aschei, i più votati sono Paolo Vaccaro (76 preferenze) e Antonella Fabri (66). Molto basse le preferenze in Savona Popolare, che supportava Versace: il più votato è Fabrizio Monte con 37 preferenze.
I “DELUSI”
Accanto a chi può dirsi soddisfatto del proprio risultato elettorale c’è chi, per svariati motivi, non può invece sorridere, vuoi perché matematicamente escluso, vuoi perché semplicemente era lecito attendersi un risultato migliore.
Nel Partito Democratico tra i “nomi noti” finiti in basso spiccano quelli di Federico Larosa (106 voti, non pochi ma comunque molti meno di quelli di profili “noti” come il suo nel Pd) e soprattutto Mirko Principato: il fondatore e poi presidente di Arcigay Savona si ferma a 34 voti. In RiformiAMO la consigliera uscente Elda Olin Verney riceve solo 66 preferenze; parzialmente deludente anche il risultato di Carlo Frumento, candidato sindaco alla scorsa tornata e questa volta fermo a “sole” 121 preferenze che lo collocano al quinto posto nella lista (e quindi fuori dal consiglio anche in caso di vittoria di Russo). Un altro nome noto come Ilenia Porro si ferma a 50 voti, il medico Giuseppe Benzo addirittura a 8.
Nel Patto per Savona spicca in negativo la performance di Andrea Melis, che da ex consigliere regionale poteva certamente ambire a più di 60 voti personali; idem per Umberto Torcello (60 voti), volto notissimo in città legato a Confcommercio. In Sinistra per Savona il più deluso in rapporto alle aspettative è sicuramente Danilo Bruno: il leader dei Verdi ottiene appena 19 voti. Basso anche il risultato di Donatella Ramello, ex presidente di Opere Sociali, che si ferma a 55 preferenze.
Nel centrodestra invece hanno raccolto probabilmente meno di quanto auspicabile diversi consiglieri comunali uscenti: in Toti per Savona performance deludenti per Alda Dallaglio (appena 39 voti), destino simile nella Lega per Fiorenzo Ghiso (58) e nella civica di Schirru per l’assessore uscente Andrea Sotgiu (48). Solo 36 preferenze per Giusy Rizzotto, la candidata di FI-Udc diventata nota in queste settimane per i suoi camion-vela in giro per la città.
QUELLI “CHE HANNO PRESO ZERO”
Sì, come a ogni elezione ci sono anche candidati che non sono riusciti a racimolare nemmeno una preferenza, che sia di un parente stretto oppure la propria. Si tratta, tipicamente, di candidati che non votano a Savona e non hanno familiari residenti sotto la Torretta.
Due si trovano nelle liste di Fratelli d’Italia: Luciana Nitri e Tsevelmaa Ulaan. Ben sei in quella di Forza Italia-Udc: Clara Chiodini, Andrea Antonelli, Giuseppa Piscitello, Manuela Ratto, Caterina Pera e Luciano Biancola. Una invece in RiformiAMO: è Pierina Scarfiello.
Altri cinque candidati sono in Savona Popolare: Alessia Bacchis, Carlotta Bianco, Giovanni Fantauzzo, Mara Laganà e Gianfranco Scalia.
Sei i candidati a “quota zero” anche nella lista ConTe per Savona legata al M5S: Anna Maria Bonacasa, Paola Bertolotto, Caterina Torcello, Tiziana Forestello, Emilia Gaggero e Giuseppina Cordini.
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