Savona. “Annuncerò la giunta sicuramente entro fine settimana”. Si lascia scappare solamente questo, il neo sindaco di Savona Marco Russo, se gli chiedi notizie sui prossimi assessori. La composizione della prossima amministrazione, quindi, rimane al momento un giallo: un giallo destinato però a risolversi presto, al massimo tra 4 giorni.
LE CERTEZZE
Ad oggi sembrano essere 6. La prima è Elisa Di Padova, l’unico nome dato per sicuro da subito e mai messo in discussione. Ha tutto dalla sua: le preferenze (è la più votata in assoluto nel centrosinistra), il partito (è del Pd, prima forza della coalizione) e la stima di Russo (è nel Patto fin dall’inizio). Una casella, quindi, è scolpita nel marmo: resta solo da capire se sarà davvero (come ipotizzato fin dall’inizio) quella del vicesindaco o se Di Padova sarà “solo” assessore.
Accanto a lei, ormai certa la presenza di Ilaria Becco: non era candidata, ma l’architetto è considerata indispensabile per le sue competenze in materia di urbanistica (è proprio lei una delle “menti” del Laboratorio che ha dato il via al progetto civico di Russo, e sono anche sue le mani che hanno materialmente scritto l’Agenda).
La terza certezza è Barbara Pasquali: a RiformiAMO tocca un assessorato, lei è la seconda per numero di voti dietro Marco Pozzo ma fin da subito è sembrata avere un ampio vantaggio sul “rivale”. Sarà dunque l’avvocato ad entrare in giunta.
Altra donna sicura di appartenere alla giunta (a meno che non sia lei stessa a farsi da parte) è Nicoletta Negro: il lavoro fatto dall’attuale vicesindaco di Albissola Marina sul tessuto culturale della cittadina è stato estremamente apprezzato, e l’idea è quella di chiedergli di iniziare un percorso altrettanto efficace anche su Savona.
Passando agli uomini, ormai sicura la presenza del medico Lionello Parodi. L’ex sindaco di Albisola Superiore garantirebbe alla squadra una iniezione di esperienza amministrativa, ed è il più votato nel Pd dopo la stessa Di Padova e l’highlander Franco Lirosi (che però non è interessato a un posto in giunta, si candida invece per il consiglio comunale).
La sesta e ultima “certezza” è rappresentata dall’attuale presidente di Confcooperative, Riccardo Viaggi. Figura molto nota in città, ha un curriculum di spessore nel mondo del sociale e secondo i bene informati era stato individuato come assessore “in quota” alla lista civica (il Patto Per Savona) prima ancora del voto. Il suo unico “problema” è che c’è una persona, Marco Lima, che ha preso più voti di lui (e non pochi: 493 contro 217). Ma a quanto si dice il giovane insegnante, alla sua prima esperienza, pur essendosi reso disponibile con entusiasmo non “sgomita” per avere un posto e sarebbe pronto a farsi da parte per una figura stimata come quella di Viaggi.
I NODI DA SCIOGLIERE: BILANCIO E SINISTRA
Riempite le prime 6 caselle, ne rimangono (almeno) 2 da riempire. La prima riguarda l’assessore di Sinistra per Savona. Il “candidato naturale” sarebbe Marco Ravera, consigliere uscente: è il più votato, ha esperienza, gode di stima bipartisan e sarebbe gradito non solo a tutti i partiti di sinistra ma anche agli alleati di coalizione. Su di lui “incombe” però la vicenda Ata, che lo vede coinvolto in quanto (all’epoca) membro del consiglio di amministrazione. Nominarlo assessore vorrebbe dire rischiare di trovarsi da subito con una enorme gatta da pelare, qualora venisse rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta (la decisione dovrebbe arrivare nel giro di pochissime settimane).
L’alternativa si chiama Maria Gabriella Branca, che infatti all’inizio veniva data per certa in giunta. Molto attiva in campagna elettorale, incontra il favore di alcuni compagni di partito ma, a differenza di Ravera, non di tutti. Più che altro perché qualcuno ritiene un “delitto” non dare a quest’ultimo un posto che tutti ritengono meritato “solo” per via dell’affaire Ata (Ravera è coinvolto soltanto perché all’epoca rappresentava il Comune nel cda, non ha alcuna responsabilità specifica). E allora c’è chi ha avanzato una terza ipotesi: non assegnare alcun assessorato alla Sinistra, dirottando Branca alla presidenza del consiglio comunale, e attendere gli sviluppi dell’inchiesta. Qualora il caso Ata dovesse concludersi in una bolla di sapone, Ravera potrebbe entrare in giunta da nono assessore.
I due, dal canto loro, non sembrano vivere particolarmente la “rivalità”: “Credo che la nostra lista, Sinistra per Savona, abbia ottenuto un risultato importante con la creazione della lista unitaria che pur rappresenta diversi profili – spiega Branca – Siamo sicuri che il sindaco Marco Russo stia operando per dare a Savona un grande team che contribuirà alla crescita ed alla rinascita della nostra città”. Il concetto è chiaro: nessun duello, fiducia totale in Russo e nelle sue scelte.
Il secondo nodo da sciogliere è quello relativo al Bilancio. Qui c’è poco da dire: inizialmente sembrava appannaggio di Francesco Rossello, ora sembra che l’orientamento sia quello di coinvolgere un professionista esterno. Una sorta di “Silvano Montaldo del centrosinistra”. La rosa sarebbe ristretta a tre nomi, ma su quali siano nulla trapela. Nei giorni scorsi si era vociferato di Silvio Auxilia, qualcun altro fantasticava Maurizio Maricone, ma ad ora non ci sono indizi o profili con cui tentare di tracciare un identikit.