Gli scenari

Savona, ballottaggio: ad Aschei conviene apparentarsi con Schirru, al M5S più seggi se si allea col vincente

Niente da fare per la lista di Versace, mentre per Andare Oltre apparentarsi potrebbe essere decisivo

Generico ottobre 2021

Savona. Poco più di 2600 voti da recuperare al ballottaggio, e quattro “elettorati” tra cui farlo. E’ lo scenario che si trova ad affrontare Angelo Schirru, candidato del centrodestra: 9.346 voti per lui a fronte di 11.971 per l’avversario del centrosinistra Marco Russo. Un divario che dovrà tentare di colmare guardando a quattro gruppi. In primis ovviamente quello degli astenuti, il più grande di tutti: sono addirittura 26.323, un’enormità. Basta conquistarne uno su dieci per ribaltare il verdetto. Ma non è così semplice: se non sono andati a votare la prima volta, evidentemente poco convinti dalle proposte in campo, nulla garantisce che lo faranno al secondo turno.

E poi ci sono gli elettori di Manuel Meles (2.448), Luca Aschei (972) e Francesco Versace (312). Ognuno di loro rappresenta un gruppo che invece è andato convintamente a votare, e che al secondo turno presumibilmente potrebbe “guardarsi intorno” per capire su chi convergere. Sono in totale 3.732 persone: più che sufficienti per fare da ago della bilancia. Per convincerle, i loro candidati sindaci potrebbero decidere di apparentarsi con uno dei due contendenti rimasti in campo.

L’apparentamento cambierebbe le carte in tavola nella composizione del consiglio comunale (qui la simulazione attuale). Una sentenza del Consiglio di Stato infatti ha chiarito che nelle elezioni amministrative l’assegnazione dei seggi, in caso di ballottaggio, deve essere operata con riferimento ai risultati conseguiti in sede di ballottaggio. Non si può quindi fare riferimento solo alle cifre elettorali conseguite dalle liste o loro gruppi nel primo turno elettorale: occorre tenere conto dei loro collegamenti ai fini del secondo turno. Andiamo allora ad analizzare come cambierebbe la composizione del parlamentino savonese in caso di apparentamenti ufficiali.

SE SI APPARENTA VERSACE – Qui c’è poco da dire: la scelta di apparentarsi permetterebbe a Savona Popolare di accedere al riparto dei seggi, ma i voti ottenuti sono troppo pochi per ottenerne uno, nemmeno in caso di vittoria del candidato scelto. E’ fuori in ogni caso.

SE ASCHEI SI APPARENTA CON RUSSO – In caso di sconfitta al ballottaggio la lista Aschei rimarrebbe comunque fuori dalla minoranza; in caso di vittoria, invece, riuscirebbe a sedere nei banchi della maggioranza a discapito del Partito Democratico (che perderebbe il seggio di Alessandra Gemelli).

SE ASCHEI SI APPARENTA CON SCHIRRU – E’ lo scenario più conveniente per Andare Oltre, che entrerebbe in consiglio in ogni caso. Con una sconfitta di Schirru, siederebbe in minoranza al posto di un consigliere della Lega (Alfredo Remigio) o, in alternativa, di Fratelli d’Italia (Renato Giusto): al momento le simulazioni estrometterebbero il leghista, ma lo scarto tra i due nel calcolo con il metodo D’Hondt è minimo e basterebbe uno spostamento minimo di voti nei riconteggi degli uffici comunali per cambiare le cose. In caso di vittoria, invece, la lista di Aschei otterrebbe addirittura due posti in maggioranza, a discapito di Fratelli d’Italia (Pierluigi Pesce) e Forza Italia-Udc (Roberto Pizzorno).

SE MELES SI APPARENTA CON RUSSO – I pentastellati hanno già a più riprese escluso questa possibilità, ma logiche nazionali potrebbero anche spingere a una mossa ad oggi non prevista. Se dovesse accadere, il MoVimento potrebbe guadagnare un seggio in caso di vittoria (entrerebbe Federico Mij). Il prezzo da pagare per il centrosinistra, però, sarebbe alto: ben tre seggi (uno a testa per Pd, Patto e Riformiamo) per fare posto ai grillini. E in minoranza, accanto ai consiglieri del centrodestra (11, guadagnerebbe un seggio la Lista Toti), siederebbe proprio Luca Aschei.

In caso di sconfitta, invece, il M5S perderebbe un seggio (a favore del Pd). Ma si tratta – va detto – di uno scenario più che improbabile viste le cifre ottenute al primo turno da Russo e Meles.

SE MELES SI APPARENTA CON SCHIRRU – Premessa: è lo scenario più “fantasioso” di tutti, dato che il M5S (come detto) ha escluso alleanze in generale, e che eventuali pressioni nazionali spingerebbero al limite verso Russo. Ma quella pentastellata è anche la minoranza più numerosa e quindi “ambita” dai candidati al ballottaggio; per dovere di cronaca, quindi, andiamo a vedere cosa succederebbe.

Con una vittoria di Schirru, i pentastellati in maggioranza sarebbero addirittura 4 (entrerebbe Dario Caruso di “ConTe per Savona”): a fargli posto un consigliere a testa di Lista Toti, Fratelli d’Italia, Lista Civica Schirru e Forza Italia-Udc. Un tributo pesante per il centrodestra, ma necessario per portare “a casa” il ribaltone. In minoranza 12 consiglieri di centrosinistra (a quelli già certi si aggiungerebbero uno del Pd e uno del Patto per Savona), niente da fare per Aschei. In caso di sconfitta, invece, non cambierebbe nulla rispetto alla situazione attuale, con due seggi per il M5S e 10 per la coalizione di centrodestra.

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