Lettera al direttore

Schema di governo

Savona 2021, Astengo: “Prima di scegliere le persone pensare a deleghe e modello per rapporti giunta-consiglio”

La riflessione

Comune Savona Comune palazzo Sisto

Savona. Per la prima volta dall’entrata in vigore della legge sull’elezione diretta del sindaco (1994) Savona ha la possibilità di invertire la curva del declino in cui l’hanno costretta le precedenti amministrazioni.

Tocca alle forze progressiste e al neo-sindaco impegnarsi in questa direzione, suffragati da un consistente voto popolare e appoggiati su di una rilevante qualità programmatica e capacità di ascolto verso i cittadini come è stato dimostrato ben in precedenza della campagna elettorale.

Una campagna elettorale sviluppata attraverso un difficile ma prezioso lavoro di cucitura rivolta al piano civico come a quello politico.

I prossimi giorni risulteranno decisivi per realizzare un buon avvio come punto di premessa per una duratura stagione di efficace governo della cosa pubblica: non si tratta però di inseguire la logorata retorica dei “cento giorni”.

Sarà invece il caso di riflettere su come potrà essere possibile impostare una definizione dello schema di governo della città tale da risultare funzionale alla prospettiva che si è cercato di delineare con la progettualità già messa in campo.

Prima ancora della scelta delle persone cui affidare i diversi incarichi sarà importante verificare come sarà compiuta la suddivisione delle deleghe assessorili e il modello che sarà indicato per i rapporti giunta/consiglio.

Risulterà fondamentale inoltre la concretezza con la quale sarà affrontato sul terreno istituzionale il tema del decentramento sul quale si sono già esercitati attraverso una proposta di dettaglio Elio Ferraris, Sergio Tortarolo, Carlo Varaldo, Angelo Maneschi e chi scrive queste note.

Circa lo schema delle deleghe assessorili, primo punto di vera innovazione nella capacità di governo da parte della nuova amministrazione, il documento “Savona 2021: Visione e Progetto” redatto a suo tempo dal nostro gruppo (“Il rosso non è il nero”) aveva previsto un’accurata pianificazione.

Un documento, è bene ricordarlo, presentato in diverse occasioni, in tempi ancora lontani da quelli della campagna elettorale, con il contributo fattivo di rappresentanti dei più importanti soggetti presenti in città in campo economico, urbanistico, sanitario, del marketing turistico, del sociale, dell’ambientalismo.

Le novità fondamentali che risiedono in quel progetto stanno nell’idea della comprensorialità (considerata istituzionalmente in un’apposita delega definita dell’alleanza territoriale), in quella del già citato decentramento (federalismo municipale) con due aggiunte: è necessaria una delega assessorile per l’attuazione del programma; e un’altra delega per il rapporto con il consiglio comunale che potrebbe essere assegnata a un componente del consiglio appositamente delegato.

Al proposito del rapporto giunta/consiglio appare infatti insufficiente il solo ufficio di presidenza del consiglio stesso perché l’esperienza ci dice che in quel modo può sorgere una sorta di diaframma tra i due soggetti (giunta e consiglio) con la nascita e la crescita di equivoci, spinte divaricanti a quant’altro di negativo per l’attività di governo.

Ecco di seguito uno schema possibile di deleghe assessorili redatto seguendo l’intento innovativo posto nel documento già citato e redatto dal nostro gruppo:

1) Sindaco: Savona Capoluogo, relazioni istituzionali e internazionali, Affari legali, organizzazione della struttura comunale e risorse umane, come già dichiarato dal neo-eletto anche pulizia della Città e portualità;

2)Alleanza Territoriale e Comprensorialità Digitale, infrastrutture, piano regolatore delle connessioni e condizioni di esercizio del lavoro da remoto, pianificazione strategica , viabilità e mobilità urbana, protezione civile, regolazione territoriale di tempi e orari ;

3) Attuazione del Programma, Federalismo Municipale ( dotato di apposite strutture istituzionali di volontariato presenti sul territorio con possibilità di gestione) Territorialità Socio – Sanitaria, sicurezza e inclusione sociale;

4) Governo del Territorio, lavori pubblici, arredo e riqualificazione urbana, problematiche abitative ed edilizia residenziale pubblica, edilizia privata, gestione impianti sportivi, cimiteri ed edilizia cimiteriale ;

5) Intervento pubblico e beni comuni (previsto dal neo-sindaco un tavolo apposito per la partecipazione) : rifiuti, acqua, energia, assetto idrogeologico , verde e ambiente urbano e suburbano, tutela degli animali (prevista la nomina di un apposito garante);

6) Risorse Finanziarie, bilancio e provveditorato, patrimonio immobiliare, gestione partecipate

7) Attività Produttive e Lavoro , commercio, sviluppo economico, industria, artigianato, turismo

8) Attività , istituzioni e associazionismo culturale, politiche giovanili, pari opportunità, manifestazioni

9) Educazione e formazione, università e ricerca, edilizia scolastica, servizi demografici, statistica

Inoltre un consigliere delegato ai rapporti tra Giunta e Consiglio

E’ evidente come a una riorganizzazione della struttura di giunta debba corrispondere un altrettanto incisivo adeguamento di funzionalità e qualità operativa da parte della struttura interna del Comune: un discorso molto complesso che il neo-Sindaco ha già posto all’attenzione, anche per via di contingenze che hanno contribuito a rendere difficile la praticabilità di lavoro dell’Ente ma che rimane fondamentale da affrontare proprio perché la progettualità più raffinata non rischi, alla fine, di rimanere un semplice “libro dei sogni”.

Franco Astengo (Il rosso non è il nero)

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