E ora?

Nubi sull’ospedale di Albenga e il Ppi: revocato l’accordo con la cooperativa, l’Asl corre ai ripari

“Condotta inadempiente” da parte della coop. Altavista, che gestiva anche alcuni turni di guardia attiva a Pietra, e penale di 62mila euro

ospedale albenga

Albenga-Pietra. Nuove, ennesime nubi si addensano sull’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga, e in particolare sul suo Punto di primo intervento, dove è stato revocato ufficialmente da parte di Asl l’accordo con la cooperativa che aveva in gestione la copertura di alcuni turni di guardia attiva sia al pronto soccorso di Pietra Ligure, all’ospedale Santa Corona, che nella Città delle Torri. 

Le frizioni erano state anticipate dal consigliere comunale di Forza Italia Eraldo Ciangherotti, che aveva anche parlato di “rischio chiusura per il PPI ingauno”. Un’ipotesi che, nell’immediato, era stata smentita da tutte le parti in causa e che, almeno per il momento, sarebbe stata sventata, con l’utilizzo di medici “in prestito” da altre strutture gestite da Asl. 

Ma il provvedimento di Asl, come si legge su una delibera pubblicata sul sito dell’Azienda sanitaria è effettivo a partire da oggi e parla in maniera perentoria di “revoca, con decorrenza a partire dal 27 ottobre, dell’aggiudicazione a favore della Società Altavista Soc. Coop Sociale con sede in Sassuolo per il servizio di guardia attiva di Medicina di Emergenza urgenza presso il Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza P.O. Ponente, ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e ospedale Santa Maria Misericordia di Albenga”.

Per quanto riguarda le motivazioni della scelta si parla di “disservizi occorsi durante l’espletamento del servizio, tra cui la mancata copertura dei turni di guardia e l’utilizzo di operatori carenti dei requisiti previsti dal capitolato di gara”. 

Ed in conseguenza di ciò, Asl “ha dovuto gestire, in estrema urgenza, la scopertura dei turni di guardia, mediante ricorso a prestazioni aggiuntive da parte di personale strutturato, al fine di scongiurare l’eventualità di interruzione di pubblico servizio”. 

Per la cooperativa Altavista, dunque, oltre alla revoca, è scattata anche “una penale quantificata in 62mila euro”, complice anche il fatto che “nonostante la diffida di revoca ed ulteriori rimostranze riguardo la carenza dei requisiti da parte dei professionisti, ha comunque reiterato la condotta inadempiente”. 

Il provvedimento di revoca, dunque, come anticipato in precedenza, sarà applicato proprio a partire da oggi ma “valutato, comunque, opportuno garantire il servizio di Pronto Soccorso presso il Presidio Ponente, ritenendo indifferibile l’esecuzione anticipata della prestazione, al fine di evitare gravi danni all’interesse pubblico”, l’Asl procederà a coprire i turni in autonomia, con il proprio personale arrivato dal 118, onde evitare la tanto temuta chiusura del Punto di Primo Intervento ingauno. 

Questo per quanto riguarda il futuro a breve termine, mentre per il lungo periodo si vocifera “di una trattativa in atto, in stato avanzato, con una società di servizi con sede a Roma”. Una notizia ancora da confermare, visto che Asl per il momento non ha voluto commentare l’indiscrezione. 

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