Cerimonia

Marco Russo proclamato ufficialmente sindaco di Savona: “Le istituzioni più importanti di chi le ricopre” fotogallery

Proclamati anche i 32 nuovi consiglieri comunali

Marco Russo è ufficialmente il nuovo sindaco di Savona

Savona. Con la proclamazione del sindaco e dei consiglieri eletti avvenuta questo pomeriggio a Palazzo Sisto, Marco Russo ha potuto indossare per la prima volta la fascia tricolore di primo cittadino di Savona.

Un “passaggio burocratico” che per l’avvocato savonese ed i membri del parlamentino savonese è stata anche e soprattutto una grandissima emozione, così come ha (ripetutamente) sottolineato Russo dopo aver firmato l’atto di nomina e aver indossato la fascia: “E’ un grandissimo onore ed una grandissima emozione. Sono perfettamente consapevole dell’importanza della carica che ricopro, una consapevolezza che oggi significa emozione, responsabilità, ma anche l’opportunità di dare il via al rilancio della città. Che, ricordiamolo, è Medaglia d’Oro della Resistenza”.

Interrogato rispetto alla composizione della giunta, Russo ha nuovamente glissato: “Questo è il momento in cui ci assumiamo la responsabilità del governo della città. Ci sarà tempo per nominare la giunta. A breve incontreremo dirigenti e uffici. Ma ribadisco, è importante celebrare momenti come questo con la dovuta attenzione. Da domani parleremo di ciò che faremo”.

Fuori dal suo ufficio, Russo ha aggiunto: “Siamo tutti consapevoli dell’importanza di questa proclamazione. In questo momento celebriamo le istituzioni democratiche ed è un momento che dobbiamo vivere appieno. Le istituzioni sono più importanti di chi le ricopre temporaneamente, che altro non fa che rendere un servizio alla città. Perciò dobbiamo essere consapevoli di ciò che facciamo. Questa fascia rappresenta tutta la città, abbiamo il dovere di rappresentare tutti i cittadini”.

Tra i presenti, ovviamente, anche i consiglieri eletti. Come Maurizio Scaramuzza, che dopo cinque anni in amministrazione ora dovrà sedere tra i banchi della minoranza: “E’ una cosa nuova, ripartiamo da zero – ha commentato a IVG.it – La nuova amministrazione trova un Comune rimesso a posto dal punto di vista finanziario, che potrà contare anche sui fondi del Pnrr. Ha solo da spendere (bene) i soldi che abbiamo recuperato. Noi siamo a disposizione dell’amministrazione, ma faremo una opposizione dura e corretta. Siamo pronti a lavorare per la città”.

Un altro “volto noto” è Marco Pozzo, che dopo nove anni fuori da Palazzo Sisto è tornato ed è stato il primo degli eletti della lista RiformiAmo Savona. E per questo qualcuno parla già di un incarico operativo: “Io sono a disposizione del sindaco, come lo ero della lista. La lista ha avuto un bel successo che ci ha permesso di entrare in consiglio comunale. Vedremo cosa vorrà fare il sindaco. Noi siamo a disposizione”.

Chi invece pare già certa del suo futuro (da vice sindaco) è Elisa Di Padova, che dopo cinque anni in maggioranza e poi cinque in minoranza ora torna ad avere un ruolo più attivo: “In questi anni abbiamo sempre cercato di fare un’opposizione costruttiva, accompagnando sempre alle critiche una proposta. Ma di certo tornare da questa parte dei banchi del consiglio è una grande emozione. Sentiamo forte il peso e la bellezza di questa responsabilità”.

E in attesa è anche Franco Lirosi, che dopo tanti incarichi da vice sindaco e assessore ora potrebbe ritrovarsi a fare il presidente del consiglio comunale, ruolo che manca al suo “carnet” personale. Il suo successo personale suona anche come una sorta di “rivincita” nei confronti di quelli che, cinque anni fa, non hanno voluto ricandidarlo: “Di certo non si è trattato di una rivincita – ha sottolineato – Mi hanno chiesto di tornare e ho accettato. Mi ha fatto piacere il riscontro tra i cittadini in termini di voti. Ora vedremo cosa fare. Non tocca a me decidere. Ho fiducia in Marco Russo, nel suo equilibrio e nelle sue capacità. Lavorerà bene”.

Luca Burlando, coi suoi 25 anni, è uno dei più giovani consiglieri. E forse questo primo incarico fa da preludio ad una lunga carriera in amministrazione: “Sedermi in consiglio a 25 anni è motivo di grande emozione. E comporta tante responsabilità. Sono pronto a mettermi subito al lavoro col sindaco”.

Fabio Orsi siederà per la terza volta in consiglio, tra le fila dell’opposizione: “Parte una nuova sfida – ha dichiarato a IVG – Certo non è questo il ruolo che si sperava e immaginava, ma cercheremo di svolgerlo al meglio delle nostre possibilità. Da parte mia garantisco l’impegno. In un mondo ideale, si tiene sempre conto di ciò che dice l’altro, che può essere utile per migliorare il proprio pensiero. Savona si prepara a vivere cinque anni in cui potrà investire, programmare, spendere. Credo che in questa partita verranno coinvolte tutte le forze che potranno dare contributo. Se saremo ascoltati daremo sicuramente un contributo”.

Dopo tanti anni in opposizione, ora nelle mani di Marco Ravera ci sono le chiavi dell’amministrazione: “Non sono abituato alle vittorie elettorali – scherza – E’ una sfida importante per la città e per la sinistra chiamata al suo governo. La sfida maggiore sarà riconquistare un elettorato che non va più a votare. La crisi della rappresentanza deve essere la priorità delle amministrazioni. Questa crisi che riguarda anche la destra, e questo mi fa piacere, ma per evitare che si riproponga il ‘pendolo’ e una eccessiva alternanza bisognerà impegnarsi. Lo stimolo del M5S sarà importante. Io assessore? A questa domanda risponde Marco Russo. Mi fa piacere godere di una ‘stima trasversale’ che arriva anche dagli avversari”.

Manuel Meles rappresenterà la “pattuglia ridotta” dei pentastellati, passati da cinque a due consiglieri. Con forze ridotte portare le istanze sarà meno semplice e bisognerà collaborare: “Collaborare è qualcosa che abbiamo sempre dovuto fare in questi cinque anni. Ora collaboreremo con entrambi gli schieramenti. E ben venga se troveremo terreno fertile”. E viene da chiedersi “cosa sarebbe successo se” Meles avesse accettato di sostenere Russo e quindi dare vita a quell’alleanza che, a livello nazionale, sta per diventare uno standard politico: “Non ho nessun rimpianto. I programmi e le premesse che portiamo sono diverse. Se ci sarà convergenza a livello nazionale non significa che sui territori si possa riproporre. Anzi, dove c’è stata spesso non siamo andati bene. Dobbiamo costruire un’identità autonoma rispetto al Pd e vedere dove possiamo poi trovare una convergenza”.

Marco Lima si è presentato con un look diverso, cioè privo della sua consueta barba: “Oggi vince l’emozione. Il cambio di look è dovuto ad un fioretto che avevo fatto in caso di vittoria al primo turno. Vista la fiducia che è stata accordata al ballottaggio ho deciso di portarlo avanti e quindi ho sacrificato la barba”.

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