Maltempo

Mallare travolta: “In due ore la pioggia che cade in 7mesi. Tutto distrutto” fotogallery

Il vicesindaco: "Chiediamo alle autorità lo stato di calamità, le nostre sole forze non ci consentono di rimettere in sesto quello che è stato distrutto"

Mallare. “Quando succede un evento del genere le bormide non riesco a contenere tutta l’acqua: in due ore sono venuti giù circa 700 mm di acqua, che di solito cadono in 7 mesi. La violenza è stata talmente forte da travolgere tutto. Chiediamo alle autorità lo stato di calamità, le nostre sole forze non ci consentono di rimettere in sesto quello che è stato distrutto”.

È questa, in sintesi, nelle parole del vicesindaco Mario Pistone, la situazione tragica vissuta dal Comune di Mallare nel day after dell’ondata di maltempo che ha letteralmente travolto la Liguria, e in particolare la Val Bormida.

“La furia del maltempo ha portato via 4 ponti nel nostro Comune: ponte dell’area Feste di via ai Campi, uno in località frazione Bertoni, uno sulla strada della Ferriera e l’altro a San Sebastiano, sul rio Biterna, – ha spiegato. – Ci sono tre famiglie (10 persone) tutt’ora isolate e seguite dalla protezione civile: una per andare alla Ferriera, una per andare al Cadotto, e una a Codevilla, dove c’è il terminal delle corriere”.

“Numerosi gli allagamenti: nella zona sportiva, presso il campo da calcio è stata divelta la rete metallica, nella zona industriale, a Codevilla e in zona Fucine, nella zona del rio Merlino e in località Dotte Eremita. Ci sono stati grossi problemi di smottamenti e interruzioni stradali, con il manto stradale di strada San Giacomo, collegamento con la Sp23, danneggiato”.

E ancora: “La Sp5, ieri chiusa per frane, ora è invasa da qualche detrito, ma è percorribile, mentre è venuta giù letteralmente una porzione della Sp38 (Mallare – Bormida), ancora chiusa in un tratto. L’unica indenne è la strada per Montefreddo, che ha tenuto, ma sicuramente si è indebolita. Faremo delle verifiche anche sulla Sp5, in località Olano”.

Una situazione nel complesso tragica, con danni immani, a cui il Comune non potrà certo far fronte da solo: “Chiediamo alle autorità lo stato di calamità, le nostre sole forze non ci consentono di rimettere in sesto quello che è stato distrutto. Abbiamo bisogno di aiuto e interventi che finanzino questi lavori. La conta dei danni è ancora in corso: faremo i conteggi, in modo da presentare una scheda precisa a Provincia e Regione”, ha aggiunto.

“Infine, voglio porgere un plauso ai nostri tecnici, al nostro geometra e alla protezione civile, che si sono adoperati alacremente per risolvere tutti i problemi che si sono verificati, mentre il sindaco è rimasto tutta la notte in Comune. Un grazie va anche al consorzio Cira per l’acquedotto, che è subito intervenuto prontamente perchè siamo rimasti anche senza acqua. Anche le linee telefoniche sono state riattivate stamattina alle 11”, ha concluso il vicesindaco.

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