Cairo Montenotte. Le piogge hanno smesso di scendere sulla Valbormida, ed ora è tempo della conta dei danni. Tra le città più colpite, oltre Altare, Mallare e Bormida, anche Cairo Montenotte, dove a pagare le conseguenze maggiori del nuovo record italiano di precipitazioni scese in 6 ore, in totale 496 mm (ne hanno parlato anche network e giornali di tutto il mondo), sono state alcune aziende e officine di corso Brigate Partigiane.
Dopo tre giorni dall’esondazione del Bormida, continuano i lavori per pulire l’area e liberarla dall’acqua e dal fango riversati sulla strada e all’interno dei locali. Sono in azione le gru e i titolari e i dipendenti delle varie attività con idranti e tanta forza di volontà stanno cercando di riportare la normalità in quell’area in cui è ancora evidente la rabbia con cui il fiume, lunedì 4 ottobre, ha invaso e allagato piazzali, strade e capannoni portando con sé fango e detriti.
“Non pensavamo che succedesse tutto questo in così in poco tempo – spiega Roberto Pellerino, titolare dell’omonimo salone di automobili e dell’autofficina che è stata danneggiata dall’alluvione – ci siamo già passati nel 2016, ma il quel caso ha piovuto per 3 giorni di fila, lunedì invece in un paio d’ore il fiume si ingrossato in maniera incredibile. Penso che la causa di tutto ciò sia la fitta vegetazione presente nel letto del fiume che non è stato pulito, in centro Cairo ci sono piante altissime”.
C’è voluta, infatti, appena un’ora affinché il Bormida uscisse dai propri argini e invadesse l’autofficina, riempiendola di circa 30 centimetri di acqua, “meno rispetto al 2016, ma ha portato con sé molto più fango”, racconta Pellerino.
Ancora troppo presto per fare una reale stima dei danni. “Non abbiamo ancora fatto le somme, abbiamo salvato molte attrezzature, ma tante sono impossibili da spostare a causa del peso. In linea di massima intorno ai 20mila euro – sottolinea – Speriamo di ricevere degli aiuti”.
Ad assistere e pagare le conseguenze dell’accaduto, anche altre attività di corso Brigate Partigiane: Legou Mercatone, Artel Impianti, Autofficina MB e Punto Sicurezza, alcuni dei quali sono riusciti a limitare i danni, altri invece sono stati travolti dall’esondazione con magazzini e articoli ormai impossibili da salvare.
“Il Bormida ha straripato all’incirca verso l’ora di pranzo e in pochissimo tempo ha allagato tutti i capannoni con una decina di centimetri d’acqua”, racconta Federico Mazzanti, titolare di Punto Sicurezza, mentre sta cercando con l’idrante di pulire la strada di fronte alla sua attività, così come ormai fa da tre giorni. “Abbiamo chiuso tutto lunedì, martedì e mercoledì. Siamo ripartiti solo stamattina”, spiega.
“I danni all’interno sono stati contenuti perchè avendo già avuto un’esperienza nel 2016 siamo riusciti a rattoppare la situazione, purtroppo però il danno c’è stato e ci ha comportato tre giorni interi di lavoro, adesso la situazione è ancora in fase di risoluzione. A livello economico non abbiamo ancora quantificato la stima dei danni, perché abbiamo cercato di risolvere la situazione per ripartire alla velocità della luce ponderando bene le perdite”.
I danni non hanno interessato solo i capannoni e le strade, ma anche la linea fissa del telefono. “Non funziona la Telecom e c’è stato un disagio per qualche giornata”, evidenzia Mazzanti. “Non va nemmeno la connessione internet”, aggiunge Pellerino. Un danno non da poco per attività economiche che attraverso il telefono e il web svolgono quotidianamente il proprio lavoro.
La speranza di tutte le aziende è quella di poter ricevere degli aiuti per sopperire ai danni del maltempo. A rassicurali il sindaco di Cairo Paolo Lambertini. “Non abbiamo ancora una stima precisa, stiamo facendo il conteggio, ma sicuramente tra pubblico e privato si parla di milioni di euro. Vogliamo evitare quanto successo nel 2016, in cui alcune aziende sono state abbandonate, e fare in modo che tutti possano avere dei risarcimenti”.