Richiesta

Intitolazione sala consiliare a Pertini, Pastorino: “La Regione lo faccio al più presto”

Il capogruppo di Linea condivisa ha scritto una lettera, indirizzata al presidente della Regione Toti e al presidente del consiglio regionale Medusei

gianni pastorino

Liguria. Risale al 29 luglio del 2020 l’ordine del giorno votato in Consiglio Regionale a favore dell’intitolazione della sala consiliare al presidente della Repubblica Sandro Pertini, antifascista e nato a Stella. Ed ora a distanza di più di un anno, il capogruppo di Linea Condivisa in Regione, Gianni Pastorino, chiede di accelerare i tempi, affinché venga fatto al più presto, soprattutto dopo gli episodi avvenuti a Roma con esponenti di estrema destra che hanno protestato in modo violento contro il green pass.

“Ora è tempo che questo odg diventi esecutivo, – dichiara Pastorino – perché non vi sia nessun dubbio che questo consiglio regionale aderisca ai principi e ai valori della nostra Costituzione antifascista”.

Questa mattina, quindi, il consigliere Pastorino ha scritto una lettera, indirizzata al presidente della Regione Toti e al presidente del consiglio regionale Medusei, per chiedere di accelerare e di procedere all’intitolazione in tempi brevissimi.

“È fondamentale e necessario ricordare la prestigiosa figura di Sandro Pertini, quale esempio di uomo politico che non ha mai dimenticato cosa sia stato per questo Paese la barbarie del fascismo e del nazismo – prosegue il consigliere regionale –. Questa iniziativa oggi appare ancora più importante alla luce di quanto sta avvenendo da tempo nel nostro Paese, con continue aggressioni e violenze da parte di militanti e associazioni quali Forza Nuova e CasaPound. Questi soprusi sono culminati sabato scorso nell’attacco e nella devastazione della sede nazionale della Cgil a Roma e nella violenta irruzione all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, sempre nella capitale”.

“Tale richiesta è stata portata avanti dall’Anpi e da singole personalità della nostra Regione e della nostra città, e oggi a mio giudizio non può più essere elusa, pena il fatto di dimostrare un’ambiguità del consiglio regionale ligure verso i valori antifascisti, che rappresenterebbe una cosa, a mio giudizio, assai grave”, chiosa Gianni Pastorino.

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