Savona. Sempre incisivo e lucido nelle sue analisi, Andrea Pasa, segretario generale della Cgil di Savona, fornisce dati e illustra situazioni che fanno della nostra una delle province italiane in cui il fenomeno delle morti – e più in generale degli infortuni – sul lavoro è più grave.
Dice Pasa, e basterebbe questo per creare preoccupazione: “Nei primi sei mesi dell’anno ci sono stata 774 denunce di infortunio. Noi ci focalizziamo giustamente sul numero delle vittime, ma dobbiamo anche prendere in seria considerazione quello dei feriti, spesso con invalidità importanti per i lavoratori”.
Ma perché proprio Savona? “Per due ragioni principali – risponde Pasa -. Un numero molto basso di ispettori rispetto alle dimensioni territoriali e agli abitanti, e la presenza molto articolata di appalti e subappalti, fino ad arrivare al fatto che abbiamo un’alta percentuale di piccole e piccolissime imprese, che contano da 1 a 3 dipendenti, il cui il controllo è molto difficile, se non impossibile, anche da parte del sindacato”.
Vanno dunque aumentate, presto e in modo congruo, secondo Pasa, le assunzioni negli organi ispettivi di Inail e Asl: “Molte promesse ma per ora, detto francamente, non ci risultano risultati concreti”.
Gli interventi che servono sono quelli auspicati dai sindacati nazionali ma che, per le ragioni illustrate, a Savona diventano ancora più urgenti. Sempre Pasa: “Chiediamo per le aziende una sorta di patente a punti, in modo da fermare per tempo chi faccia registrare troppi infortuni, consentendo la ripresa dell’attività solo dopo gli opportuni correttivi. Tra l’altro i miliardi in arrivo con il PNRR, ovviamente molto utili per il territorio, possono però creare situazioni di maggior pericolosità nei cantieri edili soprattutto per il già citato fenomeno degli appalti e subappalti”.
Pasa ricorda che i sindacati terranno vivo il tavolo di confronto con la prefettura, assieme ad altre manifestazioni unitarie rivolte ai cittadini, e conclude: “Come ha detto Landini, in prospettiva occorre poi far comprendere ai giovani, cominciando dalle scuole, l’importanza della prevenzione sui luoghi di lavoro”.
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