Polemica aperta

Finale Ligure non vuole revocare la cittadinanza a Mussolini, Anpi: “I tempi dei nonni si rispettano onorando chi scelse la libertà”

Dura presa di posizione in vista dell'ordine del giorno in Consiglio comunale sul regolamento per le cittadinanze onorarie

Finale Cittadinanza Onoraria Mussolini

Finale Ligure. Si annuncia un “caldo” Consiglio comunale a Finale Ligure quello del prossimo 11 ottobre: al centro delle polemiche ancora la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, un nuovo capitolo nella querelle che aveva già alimentato scontro e dibattito nella cittadina finalese.

Ordine del giorno all’esame del parlamentino finalese la proposta di regolamento sulle cittadinanze onorarie. Il 20 marzo 2019, infatti, il sindaco Frascherelli aveva invocato l’istituzione di una commissione ad hoc sul tema cittadinanze: “Nonostante i reiterati solleciti questa commissione non è mai stata istituita e, negli ultimi mesi, la nostra Sezione è stata invitata a due riunioni (in attesa della commissione ad hoc) aventi ad oggetto la discussione sulla stesura di una bozza alla quale ha lavorato con tutti i partecipanti” ha detto l’Anpi finalese.

“Abbiamo suggerito una revisione delle cittadinanze concesse al fine di intendere automaticamente decaduti quei soggetti non degni perché in evidente contrasto con i principi del regolamento proposto che afferma: “Tale istituto si concretizza, quindi, nei confronti di persone che si siano distinte particolarmente nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di carattere sociale, assistenziale e filantropico o in opere, imprese o per altre rilevanti motivazioni in favore del territorio e/o degli abitanti di Finale Ligure o in azioni di alto valore a vantaggio della Nazione o dell’umanità”. Sicuramente Mussolini non rientra in queste fattispecie!”

“Da qui il nostro invito a procedere nel solco delle parole pronunciate dal sindaco: un regolamento che stabilisca come debbano essere concesse le cittadinanze onorarie nel Comune di Finale Ligure e come le stesse debbano essere revocate”.

“Successivamente, dal 2019, negli incontri tra la nostra sezione e l’amministrazione ci è sempre stato confermato l’impegno, da parte di quest’ultima, a voler costituire una commissione dedicata chiamando esperti, storici e/o altre persone che potessero dare il loro contributo. Con rammarico, nel caso in cui non si volesse dar seguito a questo apprezzabile intento, chiediamo che venga ripreso nel prossimo Consiglio comunale la revoca della cittadinanza onoraria”.

“In questo caso esortiamo il sindaco, i consiglieri comunali, tutte le forze politiche ed i cittadini che hanno tra i loro valori quello dell’antifascismo di sostenere le ragioni dell’Anpi” conclude la sezione finalese.

Ma il sindaco Frascherelli, oggi, pare abbia fatto trapelare un quesito che potrebbe anticipare l’esito della votazione in Consiglio comunale, alimentando ancora il fuoco delle polemiche, in quanto ha posto dubbi di carattere storico sulla possibile revoca della cittadinanza onoraria.

Una posizione che ha provocato reazioni e prese di posizione: “Lascia francamente sconcertati la posizione assunta dal sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, in merito alla mozione che chiede di cancellare la cittadinanza onoraria a Mussolini conferita durante il Ventennio”.

Al sindaco che si appella alle “ragioni dei nonni” per non commettere un “falso storico” con la revoca, l’Anpi ligure e savonese risponde: “Per non accondiscendere a quel “onorato cittadino”, e ci viene in mente uno fra tutti, Sandro Pertini, furono molti gli uomini e donne che subirono violenze, deferiti al tribunale speciale, che furono uccisi o che furono deportati per essere sterminati in osservanza a quelle leggi razziali che il suo “onorato cittadino” promulgò in ossequio all’alleato nazista. Dovrebbe ricordare, signor Sindaco, che la nostra Costituzione, sulla quale Lei ha giurato, è stata scritta col sangue di queste vittime che come ci ricordava Aldo Moro è una Costituzione non fascista ma antifascista”.

“Di antistorico pertanto c’è solo chi, per non “inimicarsi” qualcuno, pensa di non formulare scelte che una lotta di Liberazione e una Costituzione hanno scritto nella coscienza di una Nazione”.

“Infine, i nostri nonni e, per i più anziani, i genitori, si rispettano ricordando e onorando le loro scelte di libertà, che hanno permesso di arrivare a vivere in un Paese in cui, oggi, tutti possono esprimersi e dire la loro, anche quando è opinabile. Cose che, se ci fossero ad amministrare le città italiane gli eredi del “cittadino onorario” Mussolini, non accadrebbero” conclude l’Anpi ligure e savonese.

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