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Discarica del Boscaccio e ciclo rifiuti, l’Ad Raimondo: “Ampliamento essenziale, semplificazione necessaria”

Via libera per EcoSavona ad un primo intervento da 100mila metri cubi, al lavoro con Regione e Provincia per nuovo aumento e impiantistica

discarica boscaccio

Vado Ligure. Nel savonese è già iniziata la svolta nel ciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di traguardare una filiera nel settore legata ad un ciclo integrato, nel quale fondamentale è e sarà il ruolo della discarica del Boscaccio a Vado Ligure.

In Conferenza dei Servizi è arrivato il via libera definitivo ad un primo intervento di estensione pari a circa 100mila metri cubi, con il sito vadese che guarda non solo alla provincia di Savona ma a tutto il territorio ligure per accogliere e smaltire i rifiuti e operare per un loro riutilizzo.

I lavori approvati termineranno nel dicembre 2022.

EcoSavona, la società che ha in gestione la discarica, è però già al lavoro con Regione e Provincia per un ampliamento più strutturato e legato ai nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti: “Un progetto essenziale per il sito e il suo futuro sviluppo, soprattutto in prospettiva di poter ricevere i rifiuti di tutti i comuni liguri” afferma l’Ad Flavio Raimondo (QUI il video).

Proprio l’adeguamento impiantistico, moderno e tecnologico, oltre che nel segno della piena sostenibilità ambientale, è la nuova mission, che si accompagna allo stesso piano provinciale sui rifiuti. L’Ad Raimondo, tuttavia, apre il dibattito sulla burocrazia che ancora attanaglia il settore: “E’ necessario un processo di semplificazione nelle procedure” sottolinea. “In Francia per una autorizzazione di carattere impiantistico è sufficiente recarsi nella Prefettura di riferimento territoriale, in Italia l’iter è lungo e complicato, addirittura dai 2 ai 4 anni”.

“Per una crescita del comparto rifiuti e quindi la realizzazione di una filiera legata ad un ciclo integrato servono meno intoppi burocratici, senza per questo rinunciare ai criteri e parametri legati all’ambiente e alla tutela del territorio” conclude.

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