"troppi"

Danni cinghiali, Coldiretti Savona incontra il prefetto: “Situazione insostenibile. A rischio la sopravvivenza delle imprese”

"La situazione è diventata insostenibile nelle campagne, ma non solo. E’ un continuo susseguirsi di segnalazioni"

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Savona. Una delegazione di Coldiretti Savona ha incontrato il prefetto Antonio Cananà, accompagnato dal comandante dei carabinieri forestali di Savona, il tenente colonnello Giovanna Vulpi, per denunciare la situazione “ormai insostenibile provocata dal proliferare dei cinghiali che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese“.

“In tutta la provincia di Savona e, in particolare, in alcune aree periurbane dei comuni di Boissano, Borghetto Santo Spirito, Loano e Toirano si riscontrano seri problemi di sicurezza e incolumità pubblica” affermano da Coldiretti Savona.

“Dopo lo scorso 8 luglio quando Coldiretti è scesa in piazza in tutte le regioni d’Italia, abbiamo voluto un momento di confronto con il prefetto di Savona per sollecitare un suo intervento, sensibilizzando le istituzioni di sua competenza, in primis Ministero e Regione, affinché si metta al più presto in atto una concreta azione di contenimento” spiegano il presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il direttore provinciale Antonio Ciotta.

La situazione è diventata insostenibile nelle campagne, ma non solo, con danni enormi alle produzioni agricole, ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico, con la perdita di biodiversità sia animale sia vegetale – continuano -. E’ un continuo susseguirsi di segnalazioni, partendo dalle colture che vengono completamente distrutte dal passaggio degli animali, mentre appezzamenti di terreno vengono scavati e solcati in modo irrimediabile. Senza dimenticare il pericolo della diffusione di malattie evidenziato dallo stesso Piano di sorveglianza e prevenzione per il 2021 pubblicato dal ministero della Salute che ribadisce come i cinghiali abbiano una responsabilità fondamentale per la diffusione della Peste Suina Africana (Psa) e dunque una delle misure necessarie in Italia è la gestione numerica della popolazione di questi animali”.

“A tutto ciò si sommano poi i numerosi incidenti che continuano a susseguirsi sulle nostre strade per la colluttazione con uno o più esemplari. Non è più solo una questione di risarcimenti, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. La normativa è ormai datata e fondata su paradigmi obsoleti per cui vanno trovati degli strumenti idonei per garantire la redditualità delle imprese agricole savonesi e dei nostri centri urbani” concludono Grenna e Ciotta.

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