Liguria. L’agenzia italiana del farmaco, l’Aifa, sarebbe oggetto di una indagine da parte della Corte dei Conti per un possibile danno erariale in quanto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno 2020 rifiutò l’offerta di 10mila dosi gratuite di un farmaco monoclonale per poi in un secondo momento approvare l’acquisto dello stesso a prezzo di mercato.
La decisione, secondo quanto sta emergendo sul caso, sarebbe arrivata in una riunione dello scorso 29 ottobre 2020 quando le dosi del farmaco sperimentale Bamlamivimab offerte dagli Stati Uniti per tramite del professor Guido Silvestri non vennero prese in considerazione. Scelta che però fu sconfessato qualche mese dopo, quando il ministero approvò l’acquisto dello stesso medicinale però in termini onerosi.
Ed è per questo motivo che la magistratura contabile vuole vederci chiaro: si vuole capire perché nonostante l’emergenza in corso non si optò per dotarsi di quella opzione, e quali sono stati di conseguenza i maggior esporsi a carico della finanza pubblica.
E poi si faranno le considerazioni politiche: aver rifiutato 10mila dosi di monoclonali in quel periodo potrebbe avere avuto un peso determinante per la conta drammatica di morti e ammalati gravi nel nostro Paese.