Liguria. Un’alluvione che è entrata nella storia, quella di lunedì 4 ottobre, e che sarà nella memoria di tutti, soprattutto di chi ha subito ingenti danni. Un evento che ha fatto il giro del mondo e che è stato raccontato anche dalle principali testate giornalistiche e network internazionali. Tra questi la statunitense Cnn, che oggi titola: “Oltre due piedi di pioggia sono caduti in Italia in solo mezza giornata, qualcosa di mai visto prima in Europa“. L’articolo mostra poi i dati da capogiro dell’alluvione che ha colpito l’entroterra savonese (in particolare la Valbormida), la val d’Orba e il comune di Rossiglione in Valle Stura. La notizia appare stamattina nella parte più alta della homepage e il caso è finito anche sul Washington Post e il The Guardian.
Ieri aveva fatto notizia il retweet dell’attivista svedese Greta Thunberg, seguita da oltre 10 milioni di persone, che condividendo i contenuti di un altro profilo specializzato sui temi climatici, “Extreme Temperatures Around The World”, ha portato il caso Liguria all’attenzione del mondo come un chiaro esempio di qualcosa che sta cambiando.

“Le precipitazioni estreme, alimentate dal clima, hanno battuto i record questa settimana in una parte dell’Italia nota per la pioggia e in un’area dell’Oman non nota per la pioggia – scrive nel suo articolo sulla Cnn il meteorologo Pedram Javaheri – Lunedì, una serie di temporali ha stazionato sul nord-ovest dell’Italia, scatenando precipitazioni mai viste prima in tutta Europa dal momento che sono caduti oltre 29 pollici (742 mm) di pioggia in sole 12 ore. In Oman un raro ciclone tropicale ha scaricato precipitazioni per anni, portando inondazioni mortali nel paesaggio desertico che raramente vede tanta pioggia in un anno intero”.
Nella cartina alle spalle di Javaheri compaiono in realtà tre diversi record europei, tutti in Liguria: quello di Rossiglione relativo alle 12 ore, quello di Cairo Montenotte (495 millimetri in 6 ore) e quello di Vicomorasso (180 millimetri in 1 ora) registrato in realtà durante l’alluvione del 2011.
Si legge ancora nell’articolo online: “Questi tassi di precipitazioni estreme stanno diventando più comuni a causa del riscaldamento globale causato dall’uomo, affermano gli scienziati. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la frequenza e l’intensità degli eventi di forti precipitazioni sono aumentate dagli anni ’50 sulla maggior parte delle terre emerse“. Infatti “con l’aumento delle temperature globali, gli eventi di precipitazioni estreme faranno cadere più acqua, secondo un rapporto dell’Intergovernmental Panel for Climate Change. Il rapporto ha evidenziato che per ogni aumento di 1 grado Celsius (1,8°F) della temperatura dell’aria, l’atmosfera può trattenere circa il 7% in più di vapore acqueo”.