Liguria. “Il ministro ha fatto altre valutazioni: in questo momento in Liguria non c’è un tavolo di mitigazione”. La conferma arriva dall’assessore regionale alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone.
E infatti, da più di un mese in Liguria non si riunisce più il tavolo tecnico sulla programmazione dei cantieri autostradali con ministero delle Infrastrutture, concessionari, Regione ed enti locali. L’ultima volta era stata prima del Salone Nautico, quando Aspi aveva garantito la prosecuzione della tregua estiva per non rallentare l’allestimento della manifestazione. Poi dal ministro Giovannini non sono più arrivati riscontri. E di fatto oggi, almeno ufficialmente, le istituzioni del territorio non sono a conoscenza del piano di interventi e dei suoi effetti sul traffico.
“Ci sono interlocuzioni a spot che facciamo perché è il nostro mestiere, ma non è il tavolo estivo che aveva gestito tutta la programmazione durante la stagione turistica. La programmazione la fanno il concedente e il concessionario, come di norma, dato che è previsto nelle loro competenze”, ha aggiunto ancora Giampedrone.
Che cosa è successo nel frattempo? La questione più “politica” ha a che fare con l’ipotesi di istituire un commissario straordinario per la gestione dei cantieri sulle autostrade liguri. Suggestione emersa proprio nei giorni prima del Salone Nautico, tanto che all’inaugurazione della kermesse il ministro Enrico Giovannini aveva ammesso davanti ai microfoni: “L’ipotesi del commissariamento è una cosa che stiamo discutendo, quello che però deve essere chiaro è che il Paese deve darsi una prospettiva di medio e lungo termine sugli investimenti, in primo luogo per le manutenzioni della rete infrastrutturale, e poi per svilupparla ulteriormente”.
Tuttavia non è mai stato sciolto il nodo del nome. Circolava con insistenza quello del presidente Giovanni Toti, ma le indiscrezioni raccontavano che il governatore non si sarebbe mai assunto l’incarico senza la garanzia di poteri straordinari che permettessero davvero di dettare legge sull’organizzazione dei lavori riducendo al minimo i disagi. Al contrario c’era chi leggeva nella mossa del ministero un tentativo di arginare le ingerenze della Regione facendo piovere in Liguria un commissario arrivato da Roma. Comunque sia, la partita non si è mai più sbloccata e così anche l’interlocuzione istituzionale, che andava avanti fin dalla primavera, si è arenata a un punto morto.
Intanto, da quanto si apprende, il ministero sta rivedendo tutto l’assetto normativo e in conseguenza di queste valutazioni Autostrade dovrà ridisegnare l’intera programmazione degli interventi nei prossimi mesi. E questa sarebbe la ragione “tecnica” dello stop: al momento non avrebbe senso un tavolo operativo in cui si discute di flussi di traffico, previsioni di coda ed eventi collaterali. Da parte di Autostrade l’intenzione sarebbe quella di proseguire sulla falsariga del modello estivo, ma si discute anche di “cantieri modulari” che possano essere cioè allungati o compressi a seconda dei monitoraggi effettuati in corso d’opera senza necessità di una programmazione preventiva al minimo dettaglio.
C’è poi un’altra variabile di cui non si può non tenere conto: il super-ispettore del Mims Placido Migliorino, l’uomo inviato in Liguria per ispezionare ponti e gallerie e stilare la lista dei lavori urgenti per evitare altre tragedie, è stato destinato a un altro incarico, quello di provveditore interregionale delle opere pubbliche in Campania, Molise, Puglia e Basilicata. Ruolo prestigioso che tuttavia gli impedirà di dedicarsi alle nostre infrastrutture con quella puntualità che gli era valsa il soprannome di “mastino”. Se questo porterà anche a un allentamento della morsa dei cantieri per la messa in sicurezza, lo diranno i prossimi mesi.