Liguria. Dovrebbero arrivare in Procura a Genova entro la metà di settembre le perizie sulle morti avvenute a poca distanza dalla somministrazione di dosi di vaccino AstraZeneca e Pfizer in Liguria. Il 10 settembre, il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella depositeranno le perizie sui cinque casi registrati a Genova e su cui sono stati aperti fascicoli dai magistrati del pool sanità. Lo riporta l’agenzia Ansa.
Il primo dossier riguarda la professoressa di 32 anni Francesca Tuscano, uccisa da una trombosi dopo la somministrazione del siero anglo-svedese. Poi quello di Camilla Canepa, la studentessa di 18 anni morta a giugno per trombosi dopo un open day: alla giovane venne somministrato AstraZeneca. In mezzo altre tre morti di anziani ultrafragili tra i 70 e gli 80 anni, a cui erano stati somministrati sia Pfizer che AstraZeneca.
Sono stati gli stessi pm (Arianna Ciavattini e Stefano Puppo coordinati dal procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto) a chiedere un’accelerata ai consulenti in vista dell’incontro del 16 settembre con i colleghi di altre 11 procure italiane e quelli di Eurojust. Per quella data, è prevista una riunione in video conferenza per mettere insieme tutti i decessi registrati con possibili legami coi vaccini ed elaborare un piano di strategie investigative comuni.
Per il caso di Camilla Canepa è molto probabile che verranno indagati i medici dell’ospedale di Lavagna. La ragazza si era presentata nel piccolo nosocomio il 3 giugno con un forte mal di testa, fotosensibilità e piastrinopenia. Le era stata fatta una tac senza contrasto ed era stata dimessa il giorno dopo. Il 5 era stata ricoverata di nuovo ma le sue condizioni erano apparse drammatiche. Trasferita al Policlinico San Martino di Genova era stata sottoposta a un doppio intervento per rimuovere i trombi e ridurre la pressione cranica ma dopo alcuni giorni per la studentessa venne dichiarata la morte cerebrale.