Savona. Domani il Chiostro della Cappella Sistina di Savona diventerà palcoscenico per la prima rappresentazione assoluta di “Al terzo foco”, testo di Pier Luigi Berdondini e musica di Giorgio Colombo Taccani, melologo in versione scenica per voce recitante, voce femminile, piccolo coro e sei strumenti. Nona edizione del Festival Internazionale di Musica di Savona sempre alla ricerca dell’eccellenza con musicisti di calibro internazionale. Appuntamento alle 21.
La versione scenica dell’opera di domenica è dedicata alla nostra tradizione ceramica, ed è stata realizzata appositamente per l’occasione dai due autori e vedrà tornare in scena l’Ensemble Nuove Musiche, sotto la direzione del Maestro ungherese Huba Hollókői, insieme alla voce di Akiko Kozato e alla recitazione dell’attrice Francesca Tripaldi. La regia è di Marco Ghelardi. Introdurrà il Maestro Stefano Leoni del Conservatorio G. Verdi di Torino. Musica sotto le stelle in uno scenario di impareggiabile fascino, su un palcoscenico che prenderà vita con la proiezione di immagini di un capolavoro ceramico di Agenore Fabbri.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Conservatorio G. Verdi di Torino, Compagnia Teatrale Salamander e Museo della Ceramica di Savona. Precederà l’opera l’esecuzione di Elisa Elisa, per flauto solo, musica di Gilberto Bosco.
“Al terzo foco” è un melologo dedicato all’arte dei ceramisti. All’intreccio di smalti, colori, profili, gibbosità, contrasti e fragilità che escono da tre successive cotture nel fuoco di oltre 1000 gradi. Il ceramista è l’unico artista che affida a un corpo estraneo, il forno, il destino della propria creazione. Poesia e musica interpretano voci e suoni dei quattro elementi che avvolgono la metamorfosi della creta nel divenire ceramica. Acqua e terra dell’argilla, fuoco e aria nel forno. “Ho immaginato – sottolinea il poeta Pier Luigi Berdondini – la bottega del ceramista come un teatro, un palcoscenico di sillabe che evolvono oltre i propri significati, così come la creta che si fa altro. Da fango ad arte. I versi cercano di modellare la creta come una canzone e l’arte ceramica come un suono catartico”.
Dopo l’esordio al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, il melologo si presenta a Savona in forma scenica con un ampliamento dell’organico originale, dove spicca l’inserimento di un Coro di Biasimarti, con vocalizzi e accenti di antiche parole dialettali. “Risonanze arcaiche e aperture a mondi sonori imprevedibili, – sottolinea il compositore Giorgio Colombo Taccani – canti trasparenti e soffi, rumori, richiami segreti ispirati dal testo e da un arte antica come la ceramica. La musica spazia da spunti quasi neoclassici ad allusioni folkloriche per incontrare infine i panorami più screziati delle odierne tecniche compositive e strumentali. Le voci dei cantanti e gli strumenti diventano creta e smalti in questo affascinante cammino guidato dalla recitazione, sempre integrata nel fluire degli elementi musicali, per consentire la sottolineatura di ogni sua sfumatura”.
L’evento è gratuito. E’ obbligatorio il Green Pass.