Savona. Un corteo dal tribunale di Savona a Piazza Sisto a causa di “promesse e accordi disattesi”. Così i lavoratori di Ata hanno deciso di protestare nella mattinata odierna contro l’azienda savonese che si occupa del servizio di igiene urbana.
A indire lo sciopero sono state le sigle sindacali (Fp/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti e Fiadel). Durerà 24 ore (e ne è previsto un secondo il 30 settembre se la situazione non dovesse cambiare) ed il servizio riprenderà regolarmente domani.
I sindacati, in una nota, avevano evidenziato come “l’azienda non ha rispettato le promesse fatte, cioè stabilizzare i lavoratori dopo la pubblicazione del bando per la newco” e hanno incentrato l’attenzione anche “sulla mancanza di sicurezza dei mezzi per cui non sono state attivate procedure per il rinnovo del parco celeri”.
Il bando di gara per l’acquisto del 49% delle quote di Sea-s srl scade il 27 settembre e a partecipare sarà anche Sat insieme a Iren.
“Ci sono lavoratori che ormai da anni operano in queste condizioni. Sono stati superati i limiti previsti per legge e lavorano grazie alle deroghe che firmiamo rispetto a questa normativa. Le promesse sono state disattese e questo ci ha spinto ad indire lo sciopero, dovuto anche alla situazione dell’azienda e per una grave situazione del parco mezzi. Ci risulta che circa il 70% siano fermi perché mancano di manutenzione e quelli che rimangono non sono all’altezza di garantire un buon servizio alla cittadinanza”, ha dichiarato Ennio Peluffo, in rappresentanza di Cgil.
E il nuovo bando è in scadenza tra una settimana: “Il bando è stato pubblicato con tanto ritardo. Il 27 si dovrebbero aprire le buste, in concomitanza c’è la scadenza della deroga relativa all’utilizzo dei lavoratori in somministrazione. Noi vorremmo avere risposte e stabilizzazione dei lavoratori prima dell’apertura delle buste da parte del commissario. Sicuramente nel momento in cui ci sarà l’aggiudicazione del bando poi si dovrà fare un nuovo percorso che speriamo sia migliore della situazione attuale. I lavoratori da stabilizzare sono una quarantina, poi rispetto ai numeri previsti dal bando saranno anche di più visto che sono previste nuove assunzioni“, ha proseguito.
E sulla partecipazione di Sat ed Iren, ha concluso Peluffo: “Più società partecipano al bando e meglio è. Vedremo chi vincerà e siamo pronti al dialogo con loro”.
Laura Carletti, segretario generale di Fiadel Liguria, ha aggiunto: “Sono mesi, per non dire anni, che si continua a promettere una stabilizzazione che non avviene mai e i tempi si allungano. I lavoratori non possono vivere nel precariato. Bisogna capire chi subentrerà, ma la nostra battaglia proseguirà comunque. L’importante è che chi subentra metta in atto un percorso di continuità lavorativa”.
“Mesi di accordi in proroga, l’ultimo siglato sotto richiesta dei lavoratori per dare possibilità ad azienda e istituzioni di mantenere le promesse, – ha affermato Franco Paparusso, segretario della Uil Trasporti Savona. – Il problema è che abbiamo un commissario fantasma, che non si presenta nemmeno quando convocato in Prefettura: chiediamo che prenda decisioni precise e che dia risposte. La situazione è grave, l’azienda è a pezzi. Pretendiamo garanzie immediate se no la situazione si aggraverà ulteriormente: la ‘rumenta’ la faremo arrivare davvero al primo piano questa volta. Se l’azienda non cederà, sicuramente continueremo con iniziative di sciopero e non solo: metteremo in atto tutte le azioni possibili”.
Infine, le parole di Danilo Causa di Fit Cisl Savona-Imperia: “La nostra richiesta non è nei confronti dell’azienda che con l’amministratore delegato Tapparini ha rispettato l’accordo che prevedeva l’assunzione di 35 lavoratori attraverso una selezione pubblica. Il problema è che il commissario Provaggi si tiene nel cassetto la graduatoria, non sappiamo chi sono i lavoratori che devono essere assunti, cosa che tra l’altro sarebbe dovuta succedere mesi fa, ma nessuno li ha ancora chiamati”.
“Chiediamo almeno il rispetto degli accordi presi. I lavoratori non si meritano questo comportamento e neanche la città, perché non sappiamo quale sarà il futuro di questa azienda. Non abbiamo mai visto il commissario, avremo un incontro a fine mese. Ci rivolgiamo a lui perché è a lui che spettano tutte le decisioni”.
“Se l’azienda non cedesse con le stabilizzazioni, non potremmo altro che continuare con gli scioperi. Sappiamo che creeremo dei grossi disagi alla città di Savona, con più giornate i rifiuti potrebbero arrivare anche al secondo piano delle abitazioni. I problemi ci sono già perché c’è poco personale, i mezzi non funzionano, la metà sono fermi, a volte mancano anche le spazzatrici e i lavoratori puliscono le strade solo con la scopa come negli anni ‘80. Ma ormai basta, il senso di responsabilità finisce, vedremo se lo tirerà fuori il commissario”, ha concluso Causa.