Cairo Montenotte. Altra possibile tegola per il tessuto industriale savonese e della Val Bormida: oggi, nel corso della riunione del Comitato aziendale europeo (Cae), Schneider ha annunciato la cessione dell’attività presso stabilimento di Cairo Montenotte, nell’ambito di un processo di ristrutturazione aziendale.
Tra i nuovi indirizzi quello sul sito produttivo cairese: “L’attività verrà venduta ad un fornitore di Schneider, che dovrà garantirne sviluppo industriale e consolidamento” hanno riferito i sindacati convocati dalla direzione aziendale. Forme, modalità e, soprattutto aspetti occupazionali, ancora da definire e discutere.
Fim, Fiom e Uilm hanno già proclamato la mobilitazione e per domani sono state convocate le assemblee dei lavoratori: “Esprimiamo totale dissenso sulla volontà aziendale di mettere fuori dal perimetro del gruppo i 130 lavoratori dello stabilimento di Cairo Montenotte, destinandoli a un futuro a dire poco incerto”.
Nello stabilimento cairese sono prodotti trasformatori di corrente e trasformatori di tensione, oltre a sensori e altre apparecchiature elettriche.
Dunque un’altra mazzata sul fronte occupazionale, con 130 lavoratori di fatto a rischio, in un contesto industriale già a dir poco difficile come quello valbormidese, depauperato negli anni delle sue principali realtà manifatturiere.
Le sigle sindacali sono già al lavoro in vista di definire una opportuna strategia con i lavoratori e le stesse istituzioni locali. L’annunciata vendita ad un fornitore, infatti, non fornisce ad ora alcuna garanzia lavorativa, generando un clima di forte apprensione sociale in caso nuove emorragie di posti di lavoro.
Intanto è già stato proclamato il primo atto dello stato di agitazione: due ore di sciopero a fine turno per la giornata dell’8 ottobre, con forme e modalità della protesta che verranno stabilite nel corso del confronto tra sindacati di categoria e lavoratori.