Sociale

Savona, ultimi giorni per la selezione di maggiordomi tirocinanti. Cavo: “Offerta di lavoro per i giovani”

Assessore: "Servizio usufruito generalmente da pensionati, ma anche da donne, commercianti, lavoratori in genere e famiglie che, nel quartiere di riferimento, hanno bisogno di aiuto"

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Savona. Sono 79 i maggiordomi di quartiere per i quali la Regione Liguria sta per chiudere la selezione. Si tratta del terzo semestre di attività (ottobre 2021-aprile 2022) per la presenza agli sportelli. Sono aperti i termini anche nella provincia di Savona fino al 15 settembre.

“Il progetto, partito a livello sperimentale nell’ottobre 2020 – sottolinea l’assessore regionale alle politiche socio sanitarie Ilaria Cavo – si avvia ora alla selezione del nuovo personale ed è un servizio innovativo di welfare territoriale per il quale Regione Liguria ha stanziato oltre 1,8 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo – FSE. È una misura che ha dimostrato di saper colpire nel segno due volte: sia dal punto di vista occupazionale, offrendo la possibilità di impiego a decine di giovani tirocinanti, sia dal punto di vista sociale, fornendo un servizio che la popolazione ha dimostrato di gradire”.

I destinatari della selezione sono giovani e adulti di età superiore ai 18 anni che abbiano lo status di disoccupati (come disciplinato dal combinato disposto dei D.Lgs. 4/20193 e 150/2015), siano residenti in Liguria, abbiano conoscenza della lingua italiana, abbiano assolto l’obbligo formativo, abbiano un ISEE inferiore a 20 mila euro. Tutti i requisiti vanno posseduti alla data di chiusura delle iscrizioni. Gli sportelli del ‘Maggiordomo di quartiere’ sono 4 in provincia di Savona.

“Nei primi undici mesi di attività sono quasi 9mila i liguri che hanno usufruito del servizio del ‘Maggiordomo di quartiere’ nei 18 sportelli sparsi su tutto il territorio regionale. Il servizio, gratuito e attivo fino ad aprile 2022, si affianca al cittadino per aiutarlo anche dal punto di vista pratico: dal portare a termine un atto amministrativo, al pagamento di bollettini, dal ritiro di ricette e la consegna di farmaci alla spesa al domicilio, ma anche alle piccole manutenzioni domestiche, supporto informatico, e l’accompagnamento di persone con difficoltà deambulatorie” affermano dalla Regione.

“I numeri certificano la bontà del progetto – sottolinea l’assessore Ilaria Cavo -. Si tratta di un servizio usufruito generalmente da pensionati, ma anche da donne, commercianti, lavoratori in genere e famiglie che, nel quartiere di riferimento, hanno bisogno di aiuto per disbrigare pratiche amministrative, consegna o ritiro posta e ricette, ovvero di un sostegno concreto per conciliare gli impegni vita-lavoro. Il servizio ha mostrato ancor di più la sua importanza nel periodo pandemico quando il maggiordomo ha svolto un’azione inizialmente non immaginata, di ascolto ma anche di consegna per chi non poteva muoversi”.

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