Savona. “Rimango sconcertato da una campagna elettorale della Lega, decisamente a tinte masochistiche. Meglio diffamare me con metodi da purga stalinista, sapendo che ora non posso difendermi appieno, piuttosto che elencare i meriti dei leghisti”. E’ la replica dell’assessore alla sicurezza, Roberto Levrero, al duro attacco lanciato ieri a Savona dal senatore leghista Massimiliano Romeo che, parlando di sicurezza in piazza del Popolo, ha pesantemente bocciato l’operato di Levrero.
“Quando un assessore non fornisce le risposte adeguate alle esigenze dei cittadini e della città è giusto cambiarlo”, ha tuonato Romeo. Parole che hanno punto nel vivo Levrero, ormai ex esponente del partito del Carroccio (si è dimesso proprio pochi giorni fa).
“Ho letto l’intervista su IVG del senatore Romeo, con la quale questi mi accusa della mia incapacità a fare l’assessore per non aver reso più sicura la città di Savona – scrive Levrero alla redazione – Premetto che purtroppo in questo periodo elettorale mi è vietato dalla vigente normativa, in quanto ancora pubblico amministratore (anche se non candidato), di controrispondere analizzando i fatti e gli atti del mio assessorato, riservandomi di farlo in un successivo momento post elettorale. Preferisco, comunque, che siano i cittadini savonesi a giudicarmi, compresi quelli che mi hanno direttamente conosciuto mentre di giorno e di notte mi confrontavo in loco con i loro problemi sulla pubblica sicurezza. E proprio a costoro invierò l’intervista del senatore (se non l’hanno letta) affinché, in assoluta libertà, possano esprimere la loro opinione”.
“Resta il fatto – prosegue – che, ancora una volta, rimango sconcertato della campagna elettorale condotta dalla Lega, decisamente a tinte masochistiche. Meglio diffamare un fuoriuscito (proprio perché ‘fuoriuscito’) con metodi da ‘purga stalinista’ (il quale, oltre tutto, per i suaccennati divieti giuridici, non può, in questo momento, difendersi appieno), piuttosto che elencare, in piena campagna elettorale, i meriti di tutti quei leghisti (che sono molti: assessori, consiglieri comunali e loro presidente, militanti, sostenitori) che tanto hanno contribuito in quest’ultimo quinquennio a migliorare l’amministrazione savonese e l’immagine e la forza del partito”.
“Ringrazio, comunque, il senatore per avermi tolto ogni dubbio sulla dolorosa decisione delle mie dimissioni dal partito” è l’amara conclusione di Levrero.