Contrari

Savona 2021, l’obbligo green pass divide i candidati sindaco

Aschei contro in toto, Russo favorevole anche per l'accesso in Comune

green pass vaccino covid

Savona. I candidati sindaco in corsa per Palazzo Sisto, eccetto Marco Russo, sono contrari all’eventuale introduzione di un’ordinanza che preveda l’obbligo di Green Pass per accedere agli uffici comunali rivolto ai dipendenti e agli utenti degli uffici comunali. La decisione è stata presa per il Comune di Finale Ligure da Ugo Frascherelli (e anche nel Comune di Imperia da Claudio Scajola). Hanno introdotto un’ordinanza che prevede di essere in possesso della certificazione verde per poter accedere all’interno del palazzo comunale. Un tema controverso che divide anche i candidati sindaco a Savona.

Luca Aschei è contrario al Green Pass perché è uno “strumento anticostituzionale e divisivo”. Riguardo la comunicazione effettuata della pandemia: “E’ stata molto mal gestita e schizofrenica”. Uno strumento che quindi – secondo Aschei – non può essere usato per consentire o vietare l’accesso al Comune e in tutte le strutture pubbliche o private. “È ciò che oggi si definisce greenwashing” aggiunge.

Gli altri sono tutti d’accordo con l’introduzione dell’obbligo del green pass in generale perché – dicono all’unanimità Manuel Meles (M5S), Versace (Liguria Popolare), Russo (centro sinistra) e Schirru (centro destra) – “il green pass è l’unico modo per uscire dalla pandemia e riuscire a tornare alla vita normale”. Una garanzia anche per il futuro per Meles: “Permette alle attività commerciali di non chiudere – sottolinea -, hanno sofferto tutti, attività comprese, e non si può più tornare indietro”. E Russo fa eco a Meles: “Il Covid non è ancora sconfitto, ma grazie al Green Pass buona parte delle attività che comportano l’aggregazione di persone si possono di svolgere di nuovo in condizioni di quasi normalità”.

Versace prova a chiarire il suo punto di vista ripercorrendo la sua esperienza professionale in ambito sanitario: “Non condivido assolutamente nulla di quanto si dice in giro sui social per quanto riguarda i danni del vaccino. Da medico ho fatto sperimentazioni scientifiche e sperimentato farmaci di grandi complessità. Dopo due anni massimo i farmaci biotecnologici venivano commercializzati e successivamente iniziavano gli studi osservazionali che valutano eventuali altri aspetti positivi o negativi del farmaco. Lo stesso succede per Pfizer e Moderna quelli più tecnologicamente avanzati”.

L’unico che è apertamente favorevole al Green Pass in Comune è Marco Russo: “E’ necessario aumentare sempre di più il numero di persone vaccinate e l’obbligo del green pass negli uffici pubblici va in questa direzione. E’ una misura che mira a proteggere i dipendenti dell’amministrazione, soprattutto quelli più a contatto con il pubblico, e in generale tutti gli utenti che frequentano i vari uffici pubblici”.

Per il candidato di Andare Oltre la situazione quest’anno è peggio: “L’anno scorso non portavamo la mascherina al chiuso, oggi la portiamo e molti sono già vaccinati. Quindi la situazione non sta migliorando ma peggiorando”. Per entrare in Comune per Schirru e Versace sarebbe pensabile una decisione così solo in caso di situazioni particolarmente allarmanti ma in linea di massima prendono le distanze: “Non approverei una misura di questo tipo, ma valuterei il progredire del contagio e delle vaccinazioni”.

Schirru ribadisce che esiste un team di tecnici deputati ad assumere queste decisioni: “Rispetterò quello che verrà deciso dal governo centrale. Esiste un Iss e un Ministero della sanità dove lavorano esperti che si occupano di queste decisioni e io mi adeguerò”.

Una decisione che, per Meles, non può essere assunta: “Il decreto sul Green pass anche a seguito dei chiarimenti del garante della privacy prevede un utilizzo specifico solo quanto previsto dalla legge quindi non si può inventare autonomamente modalità di accesso a servizi e luoghi se non è previsto dalla normativa nazionale, se viene introdotto un obbligo per i dipendenti pubblici ci limiteremo ad applicarlo”.

Un problema che per il futuro sindaco non si porrebbe porre qualora venisse approvato (domani) dal consiglio dei ministri il decreto che prevede l’obbligo di green pass per tutti i dipendenti pubblici a parte dell’1 ottobre.

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