Senza dubbio

Savona 2021, Lirosi (Pd): “Basta giunte impreparate ed assenti, servono persone che lavorino tanto”

"Stiamo attenti e valutiamo con serenità il da farsi. L’ambiente e il valore della città dipendono proprio da noi"

francesco lirosi

Savona. “Stiamo attenti e valutiamo con serenità il da farsi. L’ambiente e il valore della città dipendono proprio da noi: in fin dei conti qualche vantaggio il voto ce lo concede. Non sprechiamo l’occasione”. E’ questo l’invito di Francesco Lirosi, candidato consigliere del Partito Democratico a fianco di Marco Russo a Savona, all’indomani del dibattito che, l’altra sera, ha visto confrontarsi i cinque candidati alla carica di primo cittadino di Savona.

“L’incontro è stato corretto e piacevole. Finalmente un dibattito educato, con tempi già previsti, senza sovrapposizioni di voci e interventi. Mi ha fatto piacere e ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che Savona è civile, con la stragrande maggioranza degli abitanti desiderosi di vivere tranquillamente la propria vita – spiega Lirosi – Le domande erano da tempo a conoscenza dei candidati e ciò ha mitigato moltissimo le differenze tra di loro. Un metodo soft, che però ha impedito un più preciso giudizio da parte degli spettatori”.

“Spiace dirlo, ma non tutti sono apparsi all’altezza: chi leggeva le risposte ad occhi bassi e con tono incerto; chi affrontava allegramente e superficialmente i vari argomenti, affermando di aver trovato soluzione ai problemi ma di volerla esporre solo dopo essere diventato Sindaco; qualcuno è stato inutilmente polemico sul recente passato, trattando i vari argomenti con capacità ma senza alcuno spirito innovativo, facendo comunque una discreta figura; infine (facilissima previsione) i due che si affrontano per la vittoria finale, persone corrette e non certo banali. A mio modesto parere Russo che ha sempre parlato a braccio, ha mostrato di aver preparato il suo programma attraverso un lungo lavoro con i cittadini, di conoscere i bisogni della città e di sapere come e dove intervenire. Schirru ha spesso letto appunti cartacei ed ha correttamente espresso le sue valutazioni, senza peraltro mai trattare profondamente i vari argomenti. Insomma, secondo me, uno ‘farebbe’ il sindaco in mezzo alla gente, caricandosi i loro problemi e tirandosi su le maniche per dedicarsi alla città; l’altro si limiterebbe ad ‘essere’ il sindaco ed a svolgere il suo compito con correttezza. Però, ripeto: le domande erano conosciute e, volendo, le risposte preparate. Ciò ha impedito l’evidenziarsi dei vari valori in campo, intuibili solo da persone molto attente e esperte della materia”.

“Ma Russo ha espresso il concetto giusto: vogliamo continuare il declino della città, o desideriamo cambiare rotta, affidando al comune una regia capace di incidere con capacità sui vari problemi che ci affliggono: pulizia indecente, asfalti da terzo mondo, cultura asfittica, periferie abbandonate a sé stesse e Giunta chiusa a palazzo ed incapace di colloquiare con i cittadini (gli abitanti di Legino ne sanno qualcosa)?”

“Faccio mio il pensiero: vogliamo una giunta impreparata ed assente (come l’attuale) o persone che lavorano tanto; vogliamo un Comune che prenda iniziative da svolgersi su tutta la territorialità o continuiamo ad aspettare che SMS, bocciofile, parrocchie e associazioni (Savona ne è fortunatamente ricchissima) chiedano al Comune aiuti e risposte che non arrivano; desideriamo vedere i cittadini spaesati, senza punti di riferimento, o saperli fiduciosi perché sanno a chi rivolgersi per i loro problemi; ce ne freghiamo dei lavoratori o qualsiasi prospettiva non deve mai (ma proprio mai) prescindere dalla loro tutela; vogliamo che al centralino telefonico del Comune qualcuno risponda o, come adesso, sentire lo squillo e poi… nulla; desideriamo continuare con il liberismo di Toti e dei suoi luogotenenti o auspichiamo di tornare ad una socialità più conforme ad uno stato che protegge gli anziani ed aiuta i giovani; vogliamo che il sindaco lo scelgano i savonesi o che sia indicato dalla Regione?”

“E lo posso ben capire che la gente è stufa di sentirsi dire che il momento è decisivo, visto che quasi una volta all’anno la storia si ripete. Ma è proprio così, perché la politica non finisce mai (e speriamolo, siamo in democrazia!) ed anche se la politica non è tutto (e ci mancherebbe: la serenità, gli affetti e il lavoro nella vita sono basilari), tutto va a finire anche in politica, e sarà sempre così”.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.