Savona. “Io ci sono. Gli altri scappano. In piazza del Popolo la Lega non porta i suoi assessori per spiegare cosa non ha fatto in 5 anni. Porta Salvini, qualche slogan per gettare fumo negli occhi e poi, quando lui va via, tutto resta come prima. Io sono certo che i savonesi sapranno distinguere”.

Il candidato sindaco Marco Russo affida a un video girato in piazza del Popolo, e pubblicato sulla sua pagina Facebook, il suo commento alla visita del leader nazionale della Lega a Savona. E le sue sono parole nette, decise.

“In questa campagna elettorale – dice – mi sono impegnato a spiegare ai cittadini la mia idea di città e a evitare le polemiche, perché Savona ha bisogno di questo. Ma questa volta una cosa devo dirla, perché quel che è accaduto è vergognoso“.

E qui attacca: “La Lega non ha portato in piazza del Popolo i suoi assessori per spiegare cosa non hanno fatto in cinque anni di promesse e a spiegare perché non hanno nemmeno ascoltato i residenti e i commercianti di questa piazza. Questo vale anche per altri luoghi degradati della città come per esempio Santa Rita e i giardini di via delle Trincee ed altri. No, la Lega porta Salvini, per gettare fumo negli occhi e distrarre l’attenzione: qualche slogan ben piazzato, poi lui va via e tutto resta come prima”.

La conclusione del video, che in tutto dura un minuto e mezzo, è il tratto più duro: “E’ inaccettabile che si sfrutti il disagio delle persone, che si giochi sulla loro pelle senza proporre nulla. Io ho fatto una cosa diversa: sono venuto qui, ho dialogato con il comitato dei residenti e commercianti della piazza, ho portato le mie idee e ascoltato le loro proposte molto costruttive. Sono venuto anche il giorno della rissa. Questo fa un amministratore serio: cerca di risolvere i problemi, dialoga con i cittadini, si assume le responsabilità. Io sono certo che i savonesi sapranno distinguere tra chi cerca di affrontare i problemi e si assume responsabilità e chi parla soltanto. Io ci sono gli altri scappano”.

Sull’argomento è intervenuta anche Elisa Di Padova, capolista della lista del Pd che sostiene la candidatura di Marco Russo. La sua riflessione si concentrata soprattutto sulle dichiarazioni di ieri del leader della Lega (“Lunedì chiamo il Prefetto e gli dico di darsi una sveglia. Dove si è mai vista una cosa così?”), durante la sua visita in Piazza del Popolo.

“A Savona caro Matteo – afferma Di Padova – città amministrata dai tuoi negli ultimi 5 anni. E pensa che la delega alla Sicurezza se l’è tenuta saldamente stretta il tuo partito, una delega pagata per 5 anni che persino tu hai certificato sia stata inutile. Cinque anni fa avete giocato sulla pelle di commercianti e residenti in Piazza del Popolo e state provando a fare lo stesso oggi, perché non avete proposte ma solo strepiti e minacce che non risolvono i problemi e lasciano le persone lì dove sono, ma un po’ più arrabbiate e sole”.

“Siete riusciti a peggiorare la situazione e persino fare degradare gli immobili comunali (compreso quello che doveva essere l’ufficio del primo ineffabile assessore alla sicurezza che ci sarà stato mezza giornata e poi ha preso il primo treno per Roma)”, prosegue Di Padova che poi conclude: “Ma su una cosa hai ragione e di questo ti ringrazio perché magari ci hai dato una mano con gli indecisi: è ora di cambiare!”.

Le parole di Matteo Salvini non sono piaciute nemmeno al dem e consigliere regionale Roberto Arboscello: “L’attacco di ieri sera, fatto al Prefetto di Savona, il dott. Antonio Canana’, è stato imbarazzante”, dice.

“Un deputato della Repubblica, per di più ex Ministro dell’interno, non può permettersi di schernire e attaccare gratuitamente un uomo delle istituzioni sul territorio. La frase ‘chiamo il prefetto e gli do un sveglia’, non solo è profondamente irrispettosa, ma è strumentale – sottolinea – Conosco personalmente il Prefetto Cananà e ne apprezzo non solo le qualità professionali, ma anche quelle umane. Un servitore dello Stato al quale va la piena solidarietà mia e di tutti i cittadini savonesi”.

“Se c’è qualcuno, qui a Savona, a cui Salvini deve dare una sveglia, sono esclusivamente gli amministratori leghisti locali, che avevano promesso di risolvere ogni problema del capoluogo e lasciano invece una città in condizioni peggiori di 5 anni fa. Le istituzioni e gli uomini e le donne delle istituzioni invece, non si usano come strumento da agitare, solo per coprire le difficoltà di una campagna elettorale”, conclude Arboscello.

 

 

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