Albenga/Cairo M. “Ci sorprendono le dichiarazioni di Toti con cui ha annunciato l’annullamento della gara per la privatizzazione degli ospedali di Albenga e Cairo. Dopo anni che contestiamo le privatizzazioni, viene assunta una delibera che chiude l’ospedale di Cairo Montenotte trasformandolo in un ospedale di comunità, mentre quello di Albenga potrà essere un hub per l’abbattimento delle liste di attesa solo fino al prossimo anno, sfruttando i fondi Covid, poi quale sarà il suo destino?”.
L’affondo arriva da Fulvia Veirana, segretario generale Cgil Liguria, e da Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona, che commentano l’atto assunto in Regione sulla sanità savonese.
“Proprio in una fase in cui sarebbe necessario il coinvolgimento di tutti e la massima coesione sociale, la Regione conferma la volontà di non ascoltare nessuno – continuano i sindacalisti – Neanche i cittadini e chi li rappresenta, ignorandoli, a partire dai lavoratori e dalle istituzioni locali. Non staremo a guardare”.
“È necessario capire, come e se possibile, conciliare le attribuzioni di “ospedale di comunità” e “hub di smaltimento liste d’attesa” con le reali esigenze più volte espresse dal territorio in termini di
rete di emergenza e servizi sanitari e socio-sanitari; la necessità di adeguamento delle attuali strutture; la mancanza di una di rete territoriale efficiente e la carenza cronica di personale medico
specialistico ed infermieristico” aggiungono il responsabile Cisl Savona Simone Pesce e Gianni Oliveri della Fp-Cisl.
“Si tratta insomma di condividere un progetto chiaro nelle finalità, nelle modalità di attuazione e nella tempistica poiché l’attuale situazione di incertezza si protrae da troppo tempo con evidenti
conseguenze negative sull’utenza e sul personale.
Accanto alla volontà di recuperare un forte ruolo di programmazione, gestione e coordinamento pubblico di un nuovo e coordinato sistema sanitario territoriale riscontriamo ancora evidenti limiti tecnico-operativi e temporali da affrontare: per tale motivo è importante entrare quanto prima nel merito delle questioni ed individuare percorsi certi e realizzabili” concludono gli esponenti sindacali.
Ma la decisione non è rimasta inosservata sul fronte degli amministratori locali: “Con la delibera assunta dalla Regione finalmente si riconosce che quando ero sindaco e, insieme a moltissimi cittadini ed associazioni del territorio, chiedevamo incontri all’allora assessore regionale Sonia Viale e al presidente della Regione (allora come oggi Giovanni Toti) per poter avere un confronto e spiegare tutte le nostre perplessità sulla scelta di privatizzare un ospedale nuovo come quello di Albenga, la nostra ragione originale” afferma l’es primo cittadino di Albenga Giorgio Cangiano.
“Un presidio ospedaliero fondamentale per un vasto territorio e dove lavorano medici, infermieri e operatori sanitari ed amministrativi molto preparati”.
“Questo però non mi interessa e, pur volendo tralasciare ogni polemica, non posso essere soddisfatto perché questa scelta sbagliata ha provocato un forte danno al territorio” aggiunge.
“A questo punto, però, è ora doveroso procedere in fretta per poter fornire una adeguata risposta sanitaria agli albenganesi e a tutto il comprensorio” conclude Cangiano.
“Accogliamo positivamente questa decisione del presidente Toti. Da sempre la nostra amministrazione ha sostenuto l’importanza di mantenere l’ospedale di Albenga – struttura nuova e all’avanguardia sita in una collocazione strategica per tutto il comprensorio – pubblico” sottolinea il sindaco ingauno Riccardo Tomatis.
“Sicuramente l’emergenza Covid, durante la quale il nostro ospedale ha assunto un ruolo fondamentale, ha reso ancor più chiara questa necessità”.
“Occorre sottolineare, inoltre che all’ospedale di Albenga fa capo un bacino di utenza che va molto al di là degli abitanti albenganesi. Si parla di circa 80mila persone che in estate si moltiplicano esponenzialmente, tutto ciò in un territorio che vive quotidianamente grosse difficoltà alla viabilità”.
“Dobbiamo garantire a tutti i cittadini un servizio che abbia quei reparti indispensabili alle esigenze primarie degli utenti e questo può essere garantito solo dalla sanità pubblica”.
“Ci auguriamo che da ora in avanti le scelte sulla sanità vengano sempre condivise con il territorio perché solo attraverso un dialogo costante con esso si possono apprendere le reali esigenze da soddisfare. A seguito di tale scelta auspichiamo che a breve il Punto di Primo Intervento possa riaprire h24” conclude il primo cittadino albenganese.