Vado Ligure. Da un anno e mezzo circa un artista vadese si sta dedicando ad un genere di arte che non è tipica della regione in cui vive da sempre ma che, piuttosto, riporta al Trentino Alto Adige ed alla Valle d’Aosta. Il suo nome è Fulvio Semenza, e la sua arte è scolpire con la motosega.
“Inizialmente ho voluto ricreare la fauna locale: rapaci e uccellini stanziali e migratori propri della nostra regione, per poi proseguire con animali da compagnia come cani e gatti, fino ad arrivare a volpi, lupi, orsi e cavalli. Castagno, acacia, cedro, ulivo, cipresso. Ogni tipo di legno ha la sua peculiarità e il soggetto che intendo scolpire mi suggerisce quale utilizzare”, ha spiegato direttamente l’artista.
Esaurita la fauna locale e affinate le tecniche, si è poi cimentato nelle auto storiche sportive ed in soggetti fantasiosi, ma con significato emotivo profondo: “Il bacio”, “Tenerezze”, “Libertà”, “I pensieri del bosco” ed altri ancora, fino ad arrivare alle décolleté tacco 12.
“Ritengo che una scultura, per apprezzarla pienamente, debba essere osservata da vicino. E per tale ragione ho deciso di allestire un’esposizione intitolata ‘Mostra in Vetrina’, dove sono racchiusi tutti i miei lavori eseguiti finora e che, periodicamente, annovero con le nuove creazioni”, ha proseguito Semenza.
La mostra sarà visibile fino al 31 dicembre, 24 ore su 24, a Vado Ligure, in via Caduti della Libertà/angolo via Aurelia, di fronte alla Banca Popolare di Novara, presso le vetrine dell’ex “Assunta”. Un’occasione per riuscire ad osservare da vicino queste opere e rendersi conto della loro bellezza e complessità e per poter apprezzare le capacità creative e dell’ingegno dell’artista.
Chi desidera avere già un’idea di ciò che potrà osservare dal vivo, può collegarsi al sito www.robadamotosega.com dove troverà tutti i lavori svolti, che vanno ben oltre a quelli sopra elencati.
Il sogno nel cassetto di Semenza? “Mi piacerebbe realizzare un percorso nel bosco, con sculture eseguite su alberi che dovrebbero essere abbattuti e con postazioni di osservazione, per valorizzare i nostri sentieri e per far scoprire anche ai nostri figli le bellezze naturali che ci circondano”, ha concluso l’artista vadese.