Savona. “Secondo una valutazione epidemiologica, non clinica, con una sintomatologia di questo si potrebbe pensare a un’embolia polmonare“. E’ questa l’ipotesi avanzata da Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa, individuata come una possibile causa di morte della giovane donna deceduta al San Paolo di Savona dopo aver partorito.
“E’ un evento raro e drammatico. Ma casi di questi tipo di verificano una volta ogni tre, quattro, cinque anni. E’ il dato atteso nel mondo occidentale”, spiega ancora Ansaldi durante la conferenza stampa di Regione Liguria. La certezza delle cause del decesso si potranno individuare con certezza con l’esame autoptico che si svolgerà venerdì.
“Abbiamo nominato subito un’autorevole commissione che studierà le carte e gli atti degli ispettori che abbiamo mandato già questa mattina da Genova, due professionisti di grande capacità, e le risultanze dell’audit interno alla Asl2, che è già in corso. Da quanto mi è dato sapere, in base ad una primissima ricostruzione e sapendo che venerdì gli esami autoptici ci diranno ovviamente di più mentre l’inchiesta della magistratura farà il suo corso, ad ora non si evidenziano situazioni di errore o di ‘fragilità’ né sotto il profilo professionale o numerico delle equipe presenti durante il tragico evento, né in relazione al percorso operatorio del parto e della gestione dell’emergenza, tutti i nostri più valenti professionisti non hanno riscontrato nulla che potesse essere meno che corretto”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti.
“Ovviamente è un dolore immenso, quali che siano le cause – aggiunge Toti – su cui ci sarà la massima trasparenza da parte di Regione, come abbiamo già assicurato anche per il tramite del presidente della Commissione Salute del Consiglio, il consigliere Brunello Brunetto, che si è recato all’ospedale San Paolo anche per porgere le condoglianze alla famiglia a nome della Regione. È una tragedia che difficilmente si può spiegare o raccontare con le parole: una giovane mamma che non c’è più e un neonato che lotta tra la vita e la morte credo sia qualcosa che lascia tutti scioccati, compresa l’equipe dell’ospedale San Paolo dove è avvenuta la tragedia, oltre all’intera comunità savonese e ligure. Rinnovo le condoglianze alla famiglia da parte di tutti noi, anche se capisco che la vicinanza delle Istituzioni non possa mitigare in alcun modo il dolore ma ci saranno la massima trasparenza e la massima attenzione perché, almeno, sappiano esattamente tutto in tempo reale quello che sappiamo noi, cosa è successo e la verità sull’accaduto”.
“La paziente – hanno spiegato questa mattina da Asl2 – è stata ricoverata ieri mattina per il parto al termine di una gravidanza nella norma, in salute e con tutti gli esami di routine regolari. Lo stato di salute della paziente si è aggravato improvvisamente durante il decorso del parto ed è stato disposto l’immediato trasferimento in rianimazione”.
Il neonato è stato trasferito al Gaslini con una gravissima sofferenza da asfissia perinatale (assenza di attività cardiaca e respiratoria alla nascita). Le condizioni del piccolo rimangono ancora ora gravi.
Le circostanze del decesso sono in fase di accertamento, l’azienda ha disposto immediatamente un’indagine interna per accertare la dinamica dei fatti ed è stata avvisata l’autorità giudiziaria che ha disposto l’indagine autoptica.