Appello

Lirosi: “Savona è come Berlino dopo le bombe. Buco bilancio e via Nizza? Fake news”

"La città è a un bivio, il momento è drammatico: se dovrà vivere altri cinque anni come questi, difficilmente si rialzerà"

Savona. “Perché scegliere ancora Franco Lirosi? Con poca approvazione di mia moglie, la risposta è facile. Mi piace, mi è sempre piaciuto impegnarmi. Da giovane quando si è trattato di scegliere uno sport ho scelto di fare l’arbitro di calcio, in banca invece di fare carriera ho scelto di fare il sindacalista. E poi ho iniziato a fare politica aministrativa. Ho obiettivamente una vasta esperienza: ho fatto tante cose e tante altre ce ne sono da fare. Penso di poter essere ancora utile alla città e ai cittadini, ci siamo riavvicinati col partito, mi hanno chiesto di impegnarmi e quindi eccomi qua”. Così Franco Lirosi, candidato consigliere comunale di Savona per il Pd a sostegno di Marco Russo, spiega le ragioni del suo “ritorno in campo” e, soprattutto, i motivi per i quali votarlo. Di nuovo, verrebbe da aggiungere, alla luce della sua vasta esperienza e delle numerose presenze in amministrazione comunale.

Ma passione ed esperienza bastano? L’accusa che muovono gli avversari è chiara: Lirosi rappresenterebbe quel gruppo che ha lasciato Savona con un bilancio disastrato. Perché puntare ancora sul Pd, quindi? Per Lirosi quella dei debiti è “una leggenda metropolitana. Noi abbiamo operato nel periodo finanziariamente peggiore a livello europeo degli ultimi 70 anni. Noi abbiamo fatto molti mutui, che si fanno se si possono fare: cioè, ci deve essere sempre un equilibrio di bilancio e si accende un mutuo quando si pagano i mutui arretrati. Ne abbiamo fatti tanti e grazie a questi abbiamo fatto tante opere. Si tratta di ‘debiti buoni’, come dice Draghi. Nella lettera che ho inviato ai cittadini ho specificato di aver fatto un centinaio di opere utili qui a Savona. In quel periodo 400 Comuni italiani hanno avviato la procedura di riequilibrio e 200 la procedura di dissesto. Non abbiamo lasciato un bilancio deficitario, ma ‘impegnato’. Perché abbiamo fatto tante opere per la città. A differenza dell’amministrazione uscente che non ha fatto niente”.

E tra queste opere c’è via Nizza. Per la quale c’è molta polemica: “E’ una fake-news. Nel febbraio 2015 abbiamo discusso in giunta una pratica presentata dal vice sindaco Livio Di Tullio nella quale si chiedeva che la ditta potesse sviluppare un progetto per ristrutturare via Nizza e fare una passerella ancora più vicina al mare. Eravamo incerti, ma autorizzare a sviluppare il progetto non era un problema. L’idea complessiva poi non ci è piaciuta: io personalmente, che gioco a bocce alla spiaggia in quella zona, ero pressato da diversi cittadini rispetto al rigetto di questo progetto e così ho seguito la pratica con particolare attenzione. Alla fine la pratica non è passata. Il progetto è stato invece approvato dall’attuale giunta. Questo deve essere chiaro. Non siamo noi ad aver approvato questa opera. Per quanto mi riguarda la passerella è una pazzia, sono soldi buttati via e verrà portata via dalla prima mareggiata. Circa la ristrutturazione di via Nizza, bisogna dire che tutti gli urbanisti europei seguono quella traccia e quindi allargano i marciapiedi e restringono la strada. E’ stato fatto in via Stalingrado e non mi pare dire che sia peggiorata la percorrenza, che era difficile e lo è ancora. Se si fa un lavoro pubblico, quando si arriva alla cantierizzazione, bisogna disporre dei fondi necessari, avere i soldi per fare manutenzione (noi abbiamo fatto un centinaio di opere che non sono mai state sottoposte a manutenzione e sono diventate un disastro) e poi bisogna prevedere la correzione di eventuali difetti. Quindi se anche allarghiamo i marciapiede, se si leva qualche parcheggio, bisogna trovare un correttivo e fare questi famosi ‘parcheggi di cintura’ con le corriere che vanno e vengono. E uno degli obiettivi della piattaforma di Marco Russo sono proprio questi parcheggi di cintura, già individuati”.

Parlando di futuro, cosa ci si può aspettare da una eventuale giunta targata Marco Russo? Per Lirosi “la città è a un bivio, il momento è drammatico: se dovrà vivere altri cinque anni come questi, difficilmente si rialzerà. Adesso è tutto distrutto, mi sembra di vedere Berlino dopo i bombardamenti alleati alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Gli asfalti sono da terzo mondo, la pulizia è terribile. Le periferie sono abbandonate, la cultura è morta. L’anima della giunta non è mai esistita: l’amministrazione non è mai scesa tra i cittadini per risolvere i problemi. Per quanto riguarda la pulizia, ora ci sarà la Newco: speriamo che acquisisca il 49% e che risani l’azienda col rispetto dei lavoratori (la ristrutturazione non deve essere fatta sulla pelle dei lavoratori). Circa gli asfalti, non basta un assessorato ai lavori pubblici: la situazione è così drammatica che serve una ‘partita’ appositamente per gli asfalti. Per questo ci sarà il Pnrr. Bisogna fare il progetti entro il 2023 e fare il lavoro entro il 2027 altrimenti si perdono i fondi. E non sarebbe la prima volta. Noi stessi abbiamo lasciato 100 mila euro per la copertura dei campi da bocce di via Famagosta. Hanno avuto 42 mesi di tempo per iniziare i lavori e non perdere i contributi, alla fine li hanno persi. Bisogna lavorare molto di più, essere vicini alla gente. Bisogna eliminare i punti morti della città. Come gli Orti Folconi, i giardini di piazza delle Nazioni, i giardini di piazza dell’Artigianato, piazza del Popolo. Avevo il progetto per rifarla, che non significa solo abbellirla, ma mettera in condizioni di farci manifestazioni, attirare le persone, far rivivere lo spazio pubblico. La città deve essere attrattiva per i giovani, ma non solo con la bellezza: la gente deve vivere gli spazi comuni senza paura. Questa è la visione che bisogna avere della città. Il Comune deve essere al servizio della città, deve farla vivere, i cittadini devono rincontrarsi. Noi vogliamo creare un circuito virtuoso per cui il Comune non aspetta che Sms, parrocchie, bocciofile, associazioni facciano qualcosa chiedendo il permesso. Il Comune deve invogliare queste realtà a far vivere la città, a fare manifestazioni, a far recuperare il senso civico ai cittadini. Ne godono loro e ne gode il Comune”.

Ed ecco l’appello al voto di Lirosi, che dovrà sfidare ben 128 candidati (solo nel centrosinistra) tra qui molti giovani con molte idee: “In questo periodo stanno girando decine di lettere perorano la causa di ciascun candidato. Perchè votare Lirosi? Ho passato 22 anni in amministrazione, lavorando dalle 8 alle 10 ore tutti i giorni (con grande gioia di mia moglie). Se qualcuno ha avuto la gentilezza di lettere la mia lettera avrà visto quello che ho fatto e voglio fare ora. Non so se qualcuno ha un’esperienza pari alla mia rispetto alla macchina comunale e alle strani leggi che impediscono, contro la logica, i lavori pubblici. Il cittadino che lavora, che vuole le cose semplici, si trova davanti a dei discorsi fatti dagli assessori, che sono giusti ma incomprensibili. E’ un lavoro difficilissimo, ci vuole esperienza. Io ho una gran voglia di fare. Penso di poter essere utile alla città e ai cittadini di Savona. Chiedo il voto per quello che ho fatto e voglio fare”.

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