Liguria. Nella nostra Regione, quasi il 60% dei 1.570 autobus pubblici oggi in circolazione in regione appartiene alle categorie emissive Euro 0, 1, 2, 3 e 4, mentre soltanto il 40,3% appartiene alle categorie emissive Euro 5 ed Euro 6. Sono i dati che emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
Il dettaglio provinciale evidenzia che il parco circolante di autobus pubblici più moderno è quello in provincia di Genova, dove il 45,2% degli autobus pubblici è un Euro 5 o Euro 6. Savona, con il parco mezzi di TPL Linea, è seconda con il 35,3% di Euro 5 o Euro 6. Il parco circolante più vecchio si trova invece in provincia di Imperia, che ha il 75,6% di autobus pubblici delle categorie da Euro 0 a Euro 4.
In Italia soltanto il 44,7% degli autobus pubblici circolanti è di categoria Euro 5 o Euro 6. Oltre uno su due dei quasi 52 mila autobus pubblici oggi in circolazione appartiene quindi alle categorie emissive da Euro 0 a Euro 4.
A livello nazionale, sono poco più di 23 mila gli autobus pubblici di categoria Euro 5 o Euro 6 in circolazione. Dall’elaborazione dell’osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp emerge un dettaglio regionale con forti disparità territoriali: il Friuli-Venezia Giulia, con il 77% di autobus pubblici di categoria Euro 5 o Euro 6, è la regione con il parco circolante di autobus pubblici più moderno in Italia. Seguono il Trentino-Alto Adige (73,1% di autobus pubblici Euro 5 o Euro 6) e la Lombardia (63,4% di Euro 5 o Euro 6). Gli autobus pubblici più vecchi e quindi anche più inquinanti, si trovano al Centro e al Sud Italia, in particolare in Sardegna, che ha l’83,3% di autobus pubblici che non supera la categoria Euro 4, in Molise (79,8%) e in Basilicata (77,8%).
“Dai dati rilevati dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile di Airp, emerge con chiarezza che il parco circolante italiano di autobus pubblici continua ad avere un grande bisogno di ricambio. Si tratta di un processo che richiede tempi lunghi e necessita di forti investimenti”.
“Esistono soluzioni che consentono di bilanciare le esigenze di contenimento dei costi e quelle di tutela ambientale. A questo proposito, Airp ricorda che i pneumatici ricostruiti consentono di risparmiare sulle spese di gestione del mezzo (gli pneumatici ricostruiti, infatti, hanno un costo minore rispetto a quelli nuovi) ed anche di rinviare l’esigenza di smaltimento degli pneumatici usati che possono essere ricostruiti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente”.