Savona. “È inaccettabile che si spacci in piazza del Popolo, un luogo di aggregazione di fronte al tribunale di Savona. Lunedì chiamo il prefetto e gli dico di darsi un sveglia: ma dove si è mai vista una roba del genere? Poi il sindaco può assumere un po di agenti, può chiedergli di fare due multe in meno e due controlli in più, ma certo non basta”.
È un fiume in piena Matteo Salvini. Nel suo comizio in piazza Pertini, dopo l’incontro con le attività di piazza del Popolo, il leader della Lega non ha risparmiato attacchi, sia a livello nazionale che locale, mettendo nel mirino il lavoro del Prefetto, per via della situazione legata alla sicurezza savonese.
Una posizione sposata anche dall’ex Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della Lega Edoardo Rixi che, sul palco, poco prima ha tirato in ballo anche il Questore, affermando: “Così non ci siamo. Lo diciamo sia al Questore che al Prefetto: da domani si cambi musica“.
Ma Salvini non ha risparmiato nemmeno i rivali del centrosinistra, in particolare in relazione alla polemica relativa all’utilizzo della piazza dedicata a Sandro Pertini: “Salvini non può venire qui? – ha tuonato il leader leghista. – Non sapevo la piazza fosse di proprietà esclusiva della sinistra. E ricordo che se la casa natale di Pertini è diventata un museo aperto al pubblico è perché Lega e centrodestra in Regione hanno messo i soldi per restaurarla. I compagni sono bravi a chiacchierare, ma quando c’è da lavorare non li vedi mai“.
Quindi è ritornato sulla situazione di piazza del Popolo e, più in generale, della città di Savona, dove si è detto sicuro di vincere alle prossime amministrative, supportando il candidato Angelo Schirru: “Niente ballottaggio, si vince al primo turno“, ha esclamato tra gli applausi delle circa 300 persone presenti.
“Siamo stati in piazza del Popolo poco fa, – ha proseguito il leader della Lega. – Savona e l’Italia sono aperte: pensiamo a donne e bambini afghani, casa mia è casa loro. Bisogna dare rispetto e aiuto a chi è in difficoltà, me lo hanno insegnato da bambino, ma in cambio devi chiedere lo stesso rispetto. Savona offre tutto a tutti, ma se vieni qui e invece di dire ‘grazie per come mi avete accolto’, cominci a dire ‘non mi piace il crocifisso, il presepe, come mangiate, come lavorate’, allora tornatene a casa tua. Accoglienti si, fessi no. Si chiede il Green Pass per andare in pizzeria a Savona, ma si fanno sbarcare clandestini senza controlli”.
Da sempre uno dei temi caldi dei comizi di Salvini l’immigrazione, ma anche lo slogan “Prima gli italiani”, tradotto così in salsa savonese: “Prima gli italiani, in tanti lo travisano anche volutamente, invece ha un significato ben preciso. Ad esempio, a Savona significa che se io ho una casa popolare qui, va prima ad un cittadino di Savona, poi al resto del mondo”.
Quindi si è passati ai temi di stampo prettamente nazionale: “Al di là del voto di Savona, – ha proseguito, – vi do solo uno spunto di riflessione sul lavoro, che deve essere secondo me la priorità per qualunque politico. Ed anche a Savona come nel resto d’Italia si confrontano due visioni del mondo diverse: in democrazia è giusto che ognuno offra le proprie proposte. Pd e Movimento 5 Stelle hanno detto, a Roma come a Savona, ‘Se dipende da noi, cancelliamo Quota 100 e confermiamo il Reddito di Cittadinanza‘. Se dipende dalla Lega, invece, con il vostro voto, facciamo l’esatto contrario: manteniamo Quota 100 e togliamo il Reddito a quelli che non hanno nulla da fare dal mattino alla sera”.
“Il Reddito sembrava essere partito come una buona iniziativa: un aiuto temporaneo seguito da tre proposte di lavoro. Ma dopo 3 anni abbiamo visto che va bene la prima fase, per 18 mesi si prendono 700-800 euro al mese, ma lo leggiamo ormai tutti i giorni, è diventato uno strumento che finisce per aiutare chi non ha voglia di lavorare“, ha aggiunto.
E ancora: “Il rinnovo di Quota 100 costa 400 milioni, mentre il rinnovo del Reddito ben 8 miliardi. Qualcuno vuole tornare alla legge Fornero: se fosse così, chi matura il diritto entro il 31 dicembre di quest’anno potrà andare in pensione a 62 anni, mentre se qualcuno lo matura il 3 gennaio ci andrà a 67 anni, in una notte 5 anni di vita rubati. Se questa è la sinistra, credo che Pertini avrebbe qualcosa da dire a loro, non certo a noi”.
Poi, un passaggio sul Green Pass: “Mi sono sottoposto a due dosi di vaccino e ho ottenuto il Green Pass, ma questo non mi dà il titolo di imporre nulla agli altri. Combattiamo per avere tamponi gratuiti per tutti: in farmacia paghi fior fior di soldi per il tampone, ma ci sono persone che non possono avere il Green Pass per svariati motivi. Bisogna tutelare il buonsenso in questo Paese, permettendo ad esempio anche a mamme e papà che hanno figli disabili di poterli accompagnare a scuola senza Green Pass”.
Infine, un ritorno sul voto savonese, con un endorsement di Salvini per Angelo Schirru certo non velato, seguito da una nuova, aspra polemica sul rincaro delle bollette della luce: “A Savona in 5 anni di amministrazione è stato fatto tutto al meglio? Abbiamo fatto miracoli? No, potevamo sicuramente fare meglio. Ma se un medico (Schirru), che ha passato la vita a salvare vite, ha deciso di metterci la faccia, secondo me vuol dire che è una persona che merita tanto. Per essersi candidato con il centrodestra immagino le polemiche: marziani, fascisti, etc”.
“Ma qui bisogna parlare di cose serie, come le bollette dell’energia elettrica, che aumenteranno del 40%. Più della metà non è energia elettrica, ma sono tasse e il Governo ha il dovere di tagliarne almeno una parte. Eliminare l’Iva dalla bolletta della luce di tutta Italia costerebbe 5 miliardi. La si toglie? No, qui si vogliono investire 8 miliardi per il Reddito di Cittadinanza. Le poche risorse che ci sono vanno utilizzate per chi ha davvero bisogno”, ha concluso il leader della Lega.
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