Cisano Sul Neva. La battaglia con le fiamme e la conseguente devastazione portata dall’incendio di vaste dimensioni, che pochi giorni fa ha letteralmente “sventrato” le colline di Cisano sul Neva e alle spalle di Albenga, prosegue ancora senza sosta.
Fortunatamente la situazione, drammatica nelle ore iniziali, pian piano e non senza fatica, sembra essersi finalmente ridimensionata ma le operazioni di spegnimento non possono ancora dirsi del tutto concluse, visto il perdurare di alcune “zone calde” su cui i vigili del fuoco continuano a lavorare.
Ben 3 elicotteri della flotta regionale e 3 canadair della flotta nazionale dei vigili del fuoco sono stati impegnati per oltre 48 ore per avere la meglio sulla fiamme, mentre a terra centinaia tra vigili del fuoco, volontari, militi delle pubbliche assistenze e personale delle forze dell’ordine hanno lavorato per riportare la situazione alla normalità.
In questo momento, sono ancora presenti due squadre dei vigili del fuoco e due di volontari che si stanno concentrando su piccoli focolai ancora attivi, in particolare nella zona di ponente, alle spalle del canile di Enesi.
Dovrebbero essere almeno una cinquantina gli ettari di bosco bruciati (ma la stima non è ancora definitiva), con conseguenze devastanti per la flora e la fauna locali, come confermato anche dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Emanuele Gissi.
“Dovremo lavorare sicuramente ancora per l’intera giornata di oggi e questa notte e forse, ma il condizionale è d’obbligo, nella mattinata di domani potremo annunciare e il definitivo spegnimento del rogo. A quel punto metteremo in atto una perpetrazione meticolosa e solo allora potremo valutare con certezza l’entità dei danni: quel che è certo è che sono brucati almeno 50 ettari di macchia mediterranea, con conseguenze devastanti anche per gli animali selvatici che popolano i boschi alle spalle di Cisano e Albenga. Allo stesso tempo, però, possiamo confermare in via definitiva che, nonostante la portata enorme dell’incendio, con 3 fronti di fuoco ben distinti, non si sono registrati danni ad abitazioni e, ancora più importante, alle persone“, ha spiegato Gissi.
Nel frattempo, proseguono anche gli accertamenti e le indagini per risalire alle cause dell’incendio, quasi certamente di matrice dolosa: al vaglio già diversi elementi, tuttavia, anche in questo caso, si dovrà attendere lo spegnimento finale e la bonifica per ultimare i riscontri peritali e consegnare alla Procura di Savona la relazione finale su cause e modalità del terribile rogo. Una ferita ancora aperta e che, purtroppo, non si rimarginerà presto.