Alternativa

Green Pass obbligatorio al lavoro, l’imprenditore di Toirano che paga i tamponi ai dipendenti: “Non voglio lasciare a casa nessuno”

"Io non ho il diritto di stabilire chi può e chi non può lavorare solo sulla base di una scelta che è personale e del tutto loro"

Toirano. “Ovviamente non posso entrare nel merito della questione vaccinale. Non sono un medico e perciò non sono in grado di valutarla in maniera. Ma sono un imprenditore e da imprenditore non me la sento proprio di lasciare a casa (e quindi senza stipendio) nemmeno uno dei miei dipendenti. Se la mia azienda funziona e lavora, è soprattutto merito loro”. Così Roberto Bianco, titolare di una nota azienda toiranese specializzata in impianti di climatizzazione, spiega la propria decisione di pagare a proprie spese i tamponi ai quali ciascuno dei propri collaboratori dovranno sottoporsi ogni due giorni a partire dal 15 ottobre, data in cui diventerà obbligatorio il possesso del Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, siano essi pubblici o privati.

Da metà del prossimo mese, come detto, per l’accesso in qualsiasi luogo di lavoro, e quindi per poter esercitare la propria attività, ogni lavoratore, sia esso del settore pubblico o privato, dovrà presentare la certificazione verde. Una misura voluta dal Governo che, come prevedibile, ha scatenato fin da subito proteste e perplessità. In tanti, sia tra i no-vax che tra i favorevoli alla vaccinazione, hanno vissuto la disposizione del governo come una sorta di vessazione, una forzatura per costringere anche chi non è del tutto convinto a sottoporsi a vaccinazione.

In alternativa al Green Pass, i lavoratori possono sottoporsi regolarmente (cioè ogni due giorni) a tampone. Se questo dà esito negativo, il dipendente può recarsi sul luogo di lavoro; se positivo (inutile dirlo) occorre dare corso protocollo previsto dalla normativa sanitaria. Anche questa soluzione, tuttavia, non ha convinto del tutto. Sottoporsi regolarmente a tampone, infatti, ha un certo costo, stimato in circa 200 euro mensili. Una cifra che non tutti sono disposti a spendere, o per possibilità economica o per inclinazione ideologica (anche se il decreto recentemente approvato prevede tamponi a “prezzi calmierati”).

Roberto Bianco ha deciso di semplificare la vita ai suoi collaboratori con una misura molto semplice: accollarsi il corso dei tamponi. Ogni due giorni, quindi, i suoi dipendenti non vaccinati potranno effettuare l’esame gratuitamente. “E’ il minimo che potevo fare per loro – spiega – Non sono solo dipendenti, ma anche amici. Alcuni di loro hanno scelto di non vaccinarsi. Di fronte alla ultime disposizioni del governo non volevo assumermi la difficile scelta di lasciarne qualcuno a casa. Sarebbe stata quasi una discriminazione. Perciò ho deciso di pagare di tasca mia i tamponi per tutti quelli che non hanno il Green Pass”.

La decisione ha una doppia valenza: “Prima che essere lavoratori, queste sono persone. Hanno tutti una famiglia da mantenere e costringerli ad accollarsi oltre 200 euro al mese di costo dei tamponi è per me inaccettabile. Il loro bilancio familiare ne avrebbe risentito. Io non ho il diritto di stabilire chi può e chi non può lavorare solo sulla base di una scelta che è personale e del tutto loro. Da imprenditore, poi, io devo garantire la sicurezza di ciascuno di loro. Senza contare che ho tutto l’interesse a mantenere integro l’organico della mia azienda. Abbiamo passato mesi molto duri e i ragazzi mi sono sempre stati accanto. Ora che finalmente il settore edilizio ha ripreso a marciare sarebbe insensato privarmi di collaboratori validi e in gamba. Tra l’altro i tamponi sono anche deducibili dalle tasse, quindi il costo si riduce molto”.

E loro, i collaboratori, hanno più che apprezzato la scelta di Bianco: “Io non ho intenzione di vaccinarmi – spiega Lillo Lo Vetere – Avere un titolare che mette i collaboratori in condizione di continuare a lavorare senza spendere soldi propri è per me una cosa fantastica. Roberto è stato uno dei pochi a ragionare in questo modo. Questa è la soluzione migliore, l’unica in grado di agevolare i dipendenti. Personalmente ritengo che il Governo stia lavorando in modo sbagliato, ma non possiamo che accettarlo”.

Emanuele Politi è sulla stessa lunghezza d’onda del collega: “Quella di Roberto Bianco è un’iniziativa da ammirare. Purtroppo non tutti i datori di lavoro hanno avuto la sua stessa idea e così tante persone resteranno a casa senza stipendio. E’ un’idea semplice ma efficace, è un peccato che non l’abbiano avuta tutti”.

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