Savona. “Si eviti che l’azienda vada in liquidazione e si tutelino in primis i lavoratori”. E’ questo l’appello lanciato da Andrea Pasa, segretario provinciale di Cgil, in relazione all’avvio della procedura di licenziamento per i 70 lavoratori di Funivie.
“Le forze politiche di Governo, tutte, nessuna esclusa, hanno la responsabilità di ciò che sta avvenendo – tuona il sindacalista – Ministeri latitanti, imprese che decidono di disinvestire e una desertificazione progettuale delle istituzioni mai vista prima d’ora”.
“Ad oggi non c’è nessuna lettera di licenziamento – puntualizza Pasa – Per evitare che ciò accada a partire dal primo di ottobre, come dichiarato dall’impresa nell’incontro di ieri, la politica ha la responsabilità di cercare ogni soluzione per dare continuità all’infrastruttura e soprattutto un futuro ai lavoratori interessati. Oggi e non domani. A partire dal prossimo incontro del 9 settembre presso la provincia di Savona con Regione Liguria, comuni di Cairo Montenotte e Savona, Confindustria e organizzazioni sindacali confederali”.
“Dopo oltre 2 anni che il sindacato savonese in completa solitudine – era giugno 2019 – insieme ai lavoratori denuncia una situazione gestionale profondamente sbagliata, nel silenzio più totale delle amministrazioni locali, istituzioni regionali e soprattutto dei ministeri interessati, oggi a mezzo stampa tutta la politica sembra interessarsi al futuro dell’infrastruttura delle Funivie e dei lavoratori che ci lavora. Bene, finalmente si sono accorti che il problema esiste davvero. Non è mai troppo tardi”.
“Ora il necessario che la politica faccia ciò che chiediamo da oltre 27 mesi – attacca Pasa – Prorogare gli ammortizzatori sociali che scadono a novembre; convocare il commissario alla ricostruzione che è stato nominato nel mese di luglio; nominare il commissario per la gestione e concessione futura; pretendere un incontro con il ministero Mit che da oltre sei mesi è latitante, in barba alle tante richieste arrivate da Prefetto, Regione Liguria, Provincia, Comuni e organizzazioni sindacali”.
“Ma soprattutto – aggiunge – è necessario mettere in pratica il progetto più complessivo delle rinfuse, pienamente sostenibile sia economicamente che ambientalmente, costruito dal sindacato e da alcuni operatori portuali: un sistema integrato che va dallo sbarco in porto al trasporto utilizzando le Funivie – ripristinate e maggiormente automatizzate – la Ferrovia – utilizzando le linee già esistenti e poco utilizzate – evitando il trasporto su gomma che in questi anni ha causato incidenti, e ha reso ancora più fragile il tratto di strada Savona – Altare via Cadibona, e infine lo stoccaggio delle rinfuse nei parchi di oltre 120 mila mq di Bragno. Inoltre da immediato, senza perdere tempo, c’è da richiamare all’ordine e alla responsabilità l’azienda – vera responsabile di questa situazione – evitando di mettere in liquidazione la società e quindi in mezzo alla strada oltre 70 famiglie. Iniziando a recuperare i crediti che la società Funivie vanta nei confronti di Italiana Coke”.
“Dalla risoluzione o meno di questa vicenda passa la credibilità della politica locale, regionale e soprattutto dei rappresentanti del territorio eletti in Parlamento” conclude Pasa.