Aveva 22 anni

Cattedrale gremita e un “Ciao Fausto” gridato al cielo: così Albenga dà l’ultimo saluto a Fausto D’Agostino fotogallery

Il giovane ingauno ha perso la vita in un tragico incidente, avvenuto lo scorso 22 settembre

L'ultimo saluto a Fausto D'Agostino ad Albenga

Albenga. Un lancio di palloncini, bianchi e colorati, e un grido “Ciao Fausto”, venuto dal cuore: così la comunità albenganese ha dato l’ultimo saluto al giovane Fausto D’Agostino.

Centinaia di persone, soprattutto giovani (tra cui i compagni del Borghetto Calcio), hanno gremito, dentro e fuori (nel rispetto delle normative Covid) la cattedrale di San Michele Arcangelo, questa mattina.

Tanta, palpabile commozione e incredulità per il tragico accaduto, in una chiesa ammantata di religioso silenzio, dove sono stati celebrati i funerali del 22enne ingauno.

Un silenzio rotto solo dalle parole contenute nell’omelia di don Bruno Scarpino, che ha celebrato le esequie: “In momenti come questo c’è poco da dire, ma mi preme dare una parola di senso a quanto accaduto. Dentro il nostro cuore, in qualcuno consapevolmente e in altri confusamente, rimane una domanda: ‘Perchè a 22 anni? Se ci sei Dio, perché? Batti un colpo’. Ma abbiamo sbagliato bersaglio, non bisogna prendersela con il Padre Eterno. Quando Gesù è morte in croce ne aveva 33 di anni e ha sofferto e patito tantissimo. È morto per un’ingiustizia pur avendo praticato il bene e il giusto. Questo non ci restituisce Fausto, ma ci dice che Dio non è distratto e cammina con noi. Condividere è già un senso grande di amore, questo non cambia la realtà ma fa sentire che il peso non lo si porta da soli: è la prima risposta che ci da Gesù”.

Non è sprecato niente, neanche questi 22 anni di Fausto, che era all’alba della sua esistenza. Una seconda riflessione è: perché è capitato? Per il mistero della libertà umana, che ci piace possedere, ma che ha anche un rovescio della medaglia. In ognuno di noi c’è una scintilla di Dio, siamo un capolavoro pensato da Dio. Noi siamo a sua immagine e somiglianza, ma imperfetti, fragili e soggetti all’incostanza. L’esercizio della nostra libertà, a volte imperfetta, produce conseguenze che ci fanno soffrire. Non è Dio che ci ha fatto sbagliare”, ha proseguito.

“Con amore, con delicatezza, con tanta sofferenza, l’insegnamento dai doni che ci ha fatto oggi Fausto accogliamoli, mettiamoli nel cuore e valorizziamoli nella nostra esistenza per essere come lui, un bravo giovane che aveva iniziato il suo percorso nella vita. Siamo tutti in cammino verso la resurrezione e la vita eterna. Questo passaggio in chiesa è per offrire per Fausto l’eucarestia, il tesoro che la chiesa mette a disposizione dei suoi figli per presentarsi davanti a Dio e offrirgli la resurrezione”.

“Non è mai tornato indietro nessuno a darci la verifica che si risorge, dicono alcuni, ma tutti lavorano e fanno affari con persone oneste, ma anche con persone che galantuomini lo sono così così, eppure andiamo avanti. Forse la parola di Gesú vale meno di quella di certi ‘galantuomini’ con cui facciamo affari tutti i giorni? Cristo ci aspetta nell’eternità. Fausto ci ha preceduto, ci attende e ci aspetta. Viviamo con serenità, cercando di riempirci il cuore con questa convinzione”, ha concluso il sacerdote.

Al termine dei funerali, il lancio dei palloncini, riportanti la scritta “Ciao Fausto”. La salma è poi partita per l’ultimo viaggio, verso il cimitero di Leca d’Albenga.

Fausto ha lasciato la mamma Daniela con Mario, il papà Giovanni con Milka, la sorella Sara, la nonna Teresa, il nonno Fausto e la fidanzata Rebecca.

E alla famiglia di Fausto nei giorni scorsi si sono stretti amici e conoscenti con tantissime testimonianze, che descrivono un ragazzo con “un’educazione rara, quasi d’altri tempi, sempre solare e con il sorriso in volto, pieno di vita, gentile e disponibile con tutti”.

Questa la nota di cordoglio del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, presente quest’oggi ai funerali in cattedrale, anche a nome dell’amministrazione comunale: “Conoscevo Fausto, era un mio paziente e lo ricordo con affetto come un ragazzo molto educato e rispettoso. La notizia della sua scomparsa mi lascia senza parole. In questo momento di grande dolore esprimo le mie più sentite condoglianze. L’intera amministrazione si stringe intorno alla famiglia di Fausto”.

Classe 1999, D’Agostino ha frequentato l’Itis – Scienze Applicate, ad Albenga. Le sue grandi passioni erano il calcio, sia in veste di giocatore che di tifoso, e le moto. Ha giocato a calcio in alcune compagini locali dell’albenganese, salvo poi lasciare l’attività agonista, ripresa di recente. Era tifoso della Juve e amava andare allo stadio.

Il tragico incidente in cui ha perso la vita si è verificato intorno alle 21,30 dello scorso 22 settembre, a Cisano Sul Neva, lungo la SP 582, strada di collegamento con la frazione di Martinetto. Si trovava in sella alla sua moto quando ha perso il controllo del mezzo ed è andato a impattare fatalmente contro un muretto e gli alberi, posti a lato della carreggiata.

leggi anche
Fausto D'Agostino
Domani
Incidente mortale a Cisano, il 24 settembre i funerali di Fausto D’Agostino
Fausto D'Agostino
Immensa tristezza
Incidente mortale, Albenga piange Fausto D’Agostino: “Amava il calcio e la Juve. Gentile e sempre con il sorriso”
Fausto D'Agostino
Classe 1999
Incidente mortale a Cisano, a perdere la vita il 22enne Fausto D’Agostino di Albenga
Incidente mortale a Zuccarello, centauro perde la vita
Tragedia
Grave incidente stradale a Cisano, motociclista ventenne perde la vita

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.