Sopra le nostre teste

Canarie: verso la Liguria la nube di gas e polveri prodotta dal vulcano

Sotto monitoraggio le possibili piogge acide. Intanto la lava ha raggiunto il mare dando vita al rilascio massiccio di nuovi inquinanti

nube gas e polvere vulcano canarie

Liguria. Scatta l’allarme anche nel nostro paese a seguito dello spostamento verso oriente dell’enorme nube contenente polveri e gas fuoriusciti dal ventre della terra dopo le immagini arrivate dalle Canarie della potente eruzione vulcanica dell’isola di La Palma iniziato lo scorso 19 settembre.

Da questa mattina transita ad alta quota nei cieli genovesi un mix di polvere vulcanica e gas derivanti dalla combustione lavica. Tra i vari elementi prodotti in gran quantità dal vulcano Cumbre Vieja c’è il biossido di zolfo, già noto per essere uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento urbano e non.

A mappare il transito che in queste ore sta toccando il nostro paese Copernicus, il programma di osservazione dell’Unione europea che monitora le condizioni ambientali del continente: il passaggio dovrebbe essere rapido per quanto riguarda la nostra regione, mentre per Sardegna e Sicilia potrebbero verificarsi qualche criticità in più dovuta alle piogge previste nelle prossime giornate. Il rischio maggiore , infatti, è la caduta a terra delle polvere e degli inquinati trascinati dalle precipitazioni che in queste circostanze potrebbero dare vita a piogge acide mettendo a rischio raccolti e coltivazioni.

Per fortuna l’attuale fase di alta pressione che regola i flussi termici mediterranei tiene lontano le perturbazioni di origine atlantica dalla Liguria; il peggioramento previsto per il fine settimana arriverà quindi dopo il picco di concentrazione delle nubi vulcaniche di La Palma sull’area tirrenica.

Dopo il passaggio di questa mattina, a terra non si sono verificate particolari criticità legate alla presenza di biossido di zolfo: come confermato dai tecnici di Arpal le condizioni atmosferiche sono tali da rendere il passaggio quasi impercettibile dal punto di vista strumentale. Le centraline della città che rivelano questa sostanza hanno registrato nelle prime ore di questo 29 settembre, vale a dire nel culmine del passaggio della nube su Genova, un leggero aumento della concentrazione, anomalo rispetto alla media standard dell’ora, ma in quantità minime, al limite della sensibilità strumentale: la centralina di corso Firenze, per esempio, tra le 23 di ieri e le 4 di questa mattina ha segnato valori doppi rispetto ad una giornata normale, cioè circa 10 microgrammi su metro cubo, ma largamente al di sotto della soglia di allarme stabilita dalle normative in materia cioè 350 microgrammi su metro cubo su base oraria. Risultati simili anche per la centralina di Lungomare Canepa, dove i valori registrati questa mattina erano praticamente in linea con la media oraria. E comunque inferiori ai momenti di punta del traffico veicolare e portuale.

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Se qualcuno si stesse quindi interrogando sulla correlazione con la leggera foschia che da questa mattina avvolge la nostra città, la risposta è no: il mix di gas e polvere di origine vulcanica sta viaggiando negli strati più alti della troposfera, mentre la foschia che vediamo arriva dalle vallate alle spalle della città, che dopo la pioggia del fine settimana si stanno asciugando sotto un sole ancora estivo.

Pericolo scampato? Presto però per dirlo. La scorsa notte la lava del vulcano di La Palma, dopo un lento ma inarrestabile incedere, è arrivata al mare, e lì l’incontro tra la lava, roccia fusa a più di mille gradi di temperatura, e l’acqua di mare, che si aggira intorno ai 20-25 gradi, sta generando una nuova nube di gas nocivi, pronta a mettersi in viaggio verso il Mediterraneo.

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