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Animali selvatici, Cia Liguria: “Sono 40mila gli ungulati in Liguria. Situazione fuori controllo”

"Danni alle coltivazioni. Abbiamo avanzato proposte concrete legate alla riduzione dei capi presenti e al loro contenimento"

danni animali selvatici

Liguria. “La quota degli ungulati è vicina ai 40 mila esemplari in tutta la regione”. A dirlo è Cia Liguria, rappresentata da Aldo Alberto, il presidente. “Nell’ultima annata a fronte di 26.000 cinghiali abbattibili, si è raggiunto a fatica l’obiettivo del 50%” afferma.

“Numeri improponibili e insostenibili per l’agricoltura e per le aree interne – è l’allarme di Aldo Alberto -. Non si parla ormai di rinaturalizzazione, ma di allevamento monospecie. Quando mai in Liguria abbiamo avuto una presenza di selvatici così intensa? A questi aggiungiamo daini e caprioli e il quadro è completo. La situazione è ormai fuori controllo”. Da ultimo, la notte scorsa a Spotorno due daini si sono avvistati sull’Aurelia.

“Abbiamo avanzato proposte concrete legate alla riduzione dei capi presenti e al loro contenimento – continua il presidente -, ma assistiamo a resistenze che partendo da presupposti diversi, si sostengono: in questo cacciatori ed ambientalisti riescono a fare, inconsciamente, fronte unico”.

“Le ormai quotidiane notizie sulla presenza di animali selvatici in aree rurali con il conseguente corredo di danni alle attività agricole ed alle infrastrutture, così come in aree urbane e periurbane caratterizzate da episodi gravi e comunque pericolosi, rischiano di divenire normalità” continua Alberto.

“Il tema continua ad essere affrontato senza alcuna priorità valoriale, continuando in un minestrone di opinioni che mettono tutto sullo stesso piano, lavoro e divertimento, presunta biodiversità e rinaturalizzazione a fronte di una vera e propria colonizzazione dei territori” prosegue il presidente di Cia Liguria.

“Non possiamo continuare in questo modo. Abbiamo provato e riprovato a sensibilizzare la politica ed i decisori, abbiamo avuto il sostegno di decine di sindaci, abbiamo tentato un colloquio costruttivo con i cacciatori, ma i risultati sono parole vuote o peggio vere e proprie prese in giro, con il chiaro intento di “tirare a campare” senza dare soluzioni adeguate al problema. Evitando di inimicarsi qualsiasi categoria, ad esclusione dell’ agricoltura, che non pare essere degna di adeguata attenzione”.

“A breve presenteremo una serie di nuove proposte specifiche – conclude -. Questa annata deve segnare un cambio di passo, ne va della sopravvivenza di un intero settore e del nostro territorio”.

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