Bilancio

Albenga, i volontari dell’Avo superano 2500 ore di servizio nell’hub di Campolau

Un numero che mostra il grande cuore di tutti i volontari, il loro altruismo, lo spirito di servizio"

Vaccini Albenga Tensostruttura Campolau

Albenga. Oltre 2500 ore di servizio attivo in affiancamento al personale ospedaliero per l’accoglienza, l’assistenza alla compilazione dei moduli e quella pre e post vaccino presso l’hub vaccinale di Campolau svolto dai volontari dell’A.V.O. Albenga e Territorio Ingauno Odv. “Un numero – commentano dal Comune – che mostra il grande cuore di tutti i volontari, il loro altruismo, lo spirito di servizio e la volontà di rimanere attivi anche e soprattutto durante l’emergenza sanitaria dettata dal COVID 19”.

“Tutto ciò – spiegano dal Comune – è stato reso possibile dall’impegno profuso dall’Associazione nella ricerca di nuove forme di collaborazione trovate anche grazie all’immediata fiducia accordata all’A.V.O. dall’ ASL2 e dal Comune di Albenga, e dall’immediata sinergia che i volontari, grazie alla loro professionalità, capacità ed empatia sono riusciti ad instaurare sia con il personale sanitario che, soprattutto con i cittadini”.

“Ci tengo a ringraziare tutti i volontari dell’A.V.O. – afferma l’assessore alle politiche sociali Marta Gaia – che hanno prestato servizio attivo e in presenza a Campolau sin dall’8 marzo, primo giorno della campagna vaccinale. Il loro contributo è stato di fondamentale importanza e molto gradito specialmente dai cittadini, in particolare le persone più fragili, che grazie ai volontari hanno ricevuto accoglienza, supporto, compagnia e indicazioni utili per affrontare al meglio il percorso vaccinale.”

“L’A.V.O. continuerà la propria attività per tutta la durata della campagna vaccinale, ma non è il solo progetto che l’Associazione intende portare avanti. La prospettiva – concludono dal Comune -, infatti, resta quella di operare in definitiva sicurezza, ampliando gli orizzonti tematici di un nuovo concetto del volontariato, non più solo come aiuto e supporto in una specifica struttura (es. strutture ospedaliere e RSA), ma soprattutto come soggetto attivo e mobile in affiancamento agli enti locali e al Comprensorio nel quale opera”.

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